Votes taken by Pasta Alla Creepy

  1. .
    :D
    Grazie a tutti :D

    ...
    I nomi dei tre "amici" di Tim li ho scelti ispirandomi ai nomi di tre fantasmi della saga di HP :asd:
  2. .
    Traduzione ottima di una storia molto inquietante.
    E' bello leggere storie creepy che non finiscono necessariamente in una morte o strage...
    Da quel che ho capito, infatti, la moglie non è morta, ma Emily effettivamente l'aveva afferrata ed aveva attaccato il nastro rosso all'ancora...
    Oppure non è così? :gratt:
  3. .
    Era una notte d'estate e il piccolo Timothy si trovava nella sua cameretta insieme ai suoi tre amichetti Nick, Myrtle e Cuthbert, che avevano deciso di passare la notte con lui.
    Erano seduti a terra, in cerchio, quando a Nick venne un'idea.
    "Facciamo un gioco!" - propose - "Raccontiamo una storia spaventosa a testa e chi riesce a terrorizzare Tim...vince"
    Timothy si alzò in piedi di scatto.
    "No! Non voglio spaventarmi!"
    "Dai, Tim" - gli sorrise Myrtle - "Sarà divertente"
    Timothy volse il suo sguardo verso Cuthbert, il bambino osservava un punto imprecisato della stanza, dal suo volto non si evinceva alcuna emozione. Timothy non ci fece troppo caso, era abituato alle stranezze del suo amichetto, decise di sedersi.
    "Inizio io!" - disse Nick schiarendosi la voce - "Non so se lo sai, Tim, ma prima che tu ti trasferissi qui, questa era la cameretta di un bambino molto solo. Non aveva amici. Il suo unico amico era un orsetto di peluche, molto simile a quello che hai sul letto. Accadde una notte che, mentre il bimbo stava per addormentarsi nel letto con l'orsetto tra le braccia, sentì qualcuno dire Ora morirai. Il bimbo aprì gli occhi, ma non vide nessuno, pensò dunque di star sognando. Ora morirai - sentì di nuovo, la voce sembrava vicina, ma il bambino non riuscì a capire da dove venisse. Sentì per la terza volta Ora morirai, il bimbo allora guardò l'orsetto e spaventato gli chiese se fosse stato lui a parlare. No - rispose la voce - i peluche non parlano - e dall'armadio venne fuori un essere spaventoso, con un coltello in mano, che gli tagliò la gola"
    Tim si tappò le orecchie e urlò di terrore. Nick e Myrtle scoppiarono a ridere.
    "Tocca a me!" - disse la bambina - "Devi sapere, Tim, che prima che tu venissi a stare qui, questa era la stanzetta di una bimba molto vanitosa. Si guardava ogni giorno allo specchio. Un grande specchio, simile a quello che hai vicino l'armadio. Ogni giorno la bambina si pettinava davanti al suo riflesso e chiedeva Chi è la bambina più bella del mondo? e naturalmente non riceveva nessuna risposta. Un giorno, però, alla domanda Chi è la bambina più bella del mondo? sentì rispondere Sei tu. Peccato che ora morirai. Spaventata, la bimba si avvicinò di più allo specchio per vedere se fosse stato proprio quello a parlare.
    Fu osservando il suo riflesso che vide alle sue spalle un essere spaventoso, con un coltello in mano, che le tagliò la gola"
    Tim si alzò in piedi. "Basta! Basta! Non voglio più giocare" - urlò.
    "Aspetta, tocca a Cuthbert" - osservò Nick.
    Cuthbert fissò Tim dritto negli occhi.
    Sorrise. Prese in mano un coltello.
    "Ora morirai" - disse.
    Tim cadde a terra, urlò come un pazzo.
    La mamma del piccolo aprì la porta e lo vide rannicchiato in un angolo, tremante, con le lacrime agli occhi, che urlava "Smettetela, smettetela! Mi fate paura! Smettetela"
    La mamma corse ad abbracciarlo.
    "Tim, con chi stai parlando? Ci siamo solo noi due qui"

    Edited by Pasta Alla Creepy - 28/6/2016, 21:18
  4. .
    Sara odiava tutti gli insetti, ma in particolar modo le zanzare. Non le dava fastidio il prurito della puntura, ma sentir ronzare vicino al proprio orecchio quei mostriciattoli mentre cercava di dormire non le era sopportabile. Avrebbe voluto mettere uno scaccia-zanzare elettronico in camera, ma quell'hippie della sua coinquilina glielo aveva impedito. "Il sangue degli umani le serve per nutrire le uova" - diceva quella stupida animalista - "non possiamo uccidere una futura mamma".
    Sara odiava la sua coinquilina tanto quanto le zanzare.
    Accadde che, quella notte d'estate, Sara era da sola in casa, la sua coinquilina aveva finito di frequentare i corsi universitari di quel semestre ed era partita.
    Sara era seduta sul letto a ripetere velocemente ciò che aveva studiato per l'esame del giorno dopo. Prese il cellulare e controllò l'ora, era mezzanotte, decise di prepararsi per andare a letto.
    Andò in bagno e, mentre si lavava i denti, sentì la porta d'ingresso aprirsi.
    "E' tornata la figlia dei fiori" - pensò. Andò a controllare, la porta era chiusa e non vide nessuno. Perlustrò tutte le stanze, ma non trovò nessuno.
    Ritornò in camera da letto chiedendosi se avesse sentito male. Si lanciò sul letto e fissò il soffitto.
    In quel momento la vide.
    Una zanzara.
    Una maledetta zanzara.
    Lentamente prese il libro dell'esame e si mise in piedi sul letto, cercò di colpire la zanzara ma questa scappò via. Sara la perse di vista.
    Decise che era troppo stanca per iniziare una caccia alla zanzara. Chiuse la porta della camera, aprì la finestra, spense la luce e si rimise a letto.
    Chiuse gli occhi e ripeté nella mente il discorso che si era preparata nel caso di una domanda a piacere all'esame.
    I suoi pensieri vennero interrotti da un ronzio. Un ronzio fastidioso, potente, che la fece sobbalzare. Accese la lampadina, ma non vide la zanzara. Spense la luce.
    Nonostante il caldo, Sara decise d'immergersi completamente nelle coperte. La zanzara non si sarebbe avvicinata.
    Stava per prendere finalmente sonno quando sentì degli strani rumori provenienti dalla porta della camera. Sembrava come se qualcuno stesse cercando di entrare.
    Sara cominciò a tremare, rimase sotto le coperte finché il rumore non cessò.
    Con un coraggio che sorprese anche lei, Sara accese la luce e andò ad aprire la porta.
    Non vi era nessuno, si affacciò, controllò a sinistra e a destra, ma non c'era nessuno.
    Chiuse la porta e tornò al letto, pensò che lo stress pre-esame la stesse facendo impazzire.
    Spense la luce.
    Di nuovo il ronzio.
    Accese la lampadina, non vide nessuno, la spense.
    Il ronzio si fece più forte.
    Sara si nascose di nuovo sotto le coperte, ma fu inutile.
    Sentì ancora il ronzio. Ancora più forte.
    Cacciò un urlo, alzò di scatto le coperte e accese la luce della lampada.
    Non vide alcuna zanzara, ma vide qualcosa che la spaventò ancora di più.
    Il pomello della porta che si muoveva.
    Sara rimase come paralizzata a guardare la porta che lentamente si apriva.
    D'istinto spense la luce della lampada e si rimise sotto le coperte.
    Sentì dei passi avvicinarsi al letto.
    Cominciò a piangere, ad urlare.
    Sentì che qualcuno si era seduto ai piedi del letto.
    Sentì qualcosa attraversare le coperte e sentì un dolore atroce alla gamba.
    Alzò con fatica le coperte e con le mani che le tremavano cercò di accendere la luce della lampada.
    La sua gamba era intatta, vi era solo uno strano punto nero, si avvicinò per vedere meglio cosa fosse.
    Una zanzara, una minuscola zanzara l'aveva appena punta.
    Sara cercò di schiacciarla con la mano, ma l'insetto volò via. Si asciugò le lacrime e tornò a sdraiarsi. Lasciò la luce accesa, ma non riuscì a prendere sonno. Fissò il soffitto e pensò a quello che aveva sognato. I passi, il ronzio, la porta che si apriva.
    La porta. Sara trasalì.
    La porta era aperta. Chi l'aveva aperta?
    Sentì di nuovo un dolore atroce alla gamba. La osservò.
    Vide del sangue colare giù dal letto e con orrore si accorse che proveniva dalla sua gamba.
    Cacciò un urlo, cercò di alzarsi ma non ci riuscì, il dolore era troppo forte.
    Cercò per la stanza il cellulare e il suo sguardo incontrò quella di una donna.
    Era pallida in viso, gli occhi erano spalancati, le labbra erano sporche di sangue e con un gesto lento si accarezzava il pancione.
    Si avvicinò alla terrorizzata Sara e le sussurrò queste terribili parole all'orecchio:
    "I miei piccoli hanno ancora fame"

    Edited by Pasta Alla Creepy - 24/6/2016, 10:37
  5. .
    Mi sta sussurrando all'orecchio, in questo momento. Mi dice che ha paura del buio.
    Non c'è nessuno nella stanza, ma sento la sua voce.
    Ho sbagliato, ho chiesto scusa, non volevo che si arrivasse a questo.
    Credo si chiami Eddie, il suo nickname su Youtube era "20Eddie04".
    Era solo un ragazzino, ho sbagliato.
    Aveva caricato un video in cui rappava un suo pezzo, senza base musicale.
    Era ridicolo, davvero, non sapeva rappare, si mangiava le finali, sputacchiava, gli mancava il fiato, cacciava fuori la lingua, era davvero buffo.
    Per questo gli ho scritto quel commento offensivo, era per ridere.
    Non pensavo, non volevo.
    Non volevo si togliesse la vita.

    Ho eliminato il mio account Youtube, ma sono sicuro che scopriranno che sono stato io a pubblicare quel commento.
    Mi arresteranno? E' istigazione al suicidio? Come funziona?
    Intanto Eddie mi sussurra all'orecchio che ha paura del buio.
    Anche io.
    Ma non accenderò la luce della stanza. Non lo farò un'altra volta.
    Quando accendo la luce vedo quel ragazzino. Vedo la sua pelle bianca, i suoi occhi completamente neri.
    Vedo la sua espressione di terrore e dolore.
    Vedo la sua lingua, deturpata a causa dell'acido.
    L'acido che Eddie ha bevuto. L'acido che l'ha ucciso.

    Devo continuare a scrivere. Scrivere mi distrae.
    Non mi fa pensare alla voce di Eddie, la sua voce mi dice che ha paura del buio.
    Non mi fa pensare alla sua lingua, la sua lingua deturpata.
    E' tutto così strano.
    Ha la lingua deturpata. Ma pronuncia bene le parole.
    Ora le pronuncia bene. Quando ha rappato quella cosa non lo faceva.
    Come faceva quel rap?
    Ricordo solo poche frasi.
    Vedimi alla luce, sarò la tua cura.
    se non mi vedi, la tua morte è sicura
    ti strapperò la lingua, il buio mi fa pau


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