Posts written by & .

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    20230719_161843

    LOL. Il bello è che era il mio unico account. Avranno pensato fossi un fake. :o:
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    CITAZIONE
    Mi chiamo Tiffany. Ho sedici anni e vivo in un piccolo quartiere di un'anonima città del Maine. Come detto prima, ho un fratellino di nome Brian, dieci anni. Poi ci sono i miei genitori, Shelley e Tim. Siamo una famiglia felice, la tipica famigliola che si vede nelle pubblicità.

    Secondo me andava messa prima del preambolo sul non scrivere agli sconosciuti. In più, avrei tolto il dettaglio sul piccolo quartiere. Se la città resta innominata, è meglio non specificarlo.
    CITAZIONE
    Per avere un po' d'aiuto ho contattato il mio amico David

    In tutta franchezza già qui si capiva dove sarebbe andata a parare. Per renderlo meno evidente, avrei introdotto David già dall'inizio. Poi, una domanda: Brian non aveva mai parlato con David? non lo aveva mai visto? non aveva mai notato delle somiglianze?
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    L'ultimo film che ho visto è stato "Roma città aperta" di Rossellini. Nell'ultimo mese, in generale, ho visto i film più famosi di Hitchcock e di Pasolini.
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    Uppo, dicendo che l'ho cominciato ieri. Ho finito il primo volume e finora mi sta piacendo, anche se...
    ... non capisco perché Gatsu sia stato stracciato dai soldati di Koca.

    Finora Gatsu mi pare un po' "tsundere" (non mi sovvengono altri aggettivi in mente). :o:
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    Mi ricorda che dovrei giocare a Mother 1...
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    Ho appena iniziato la parte 5 di JoJo, Vento Aureo (avevo visto le prime quattro parti 4/5 anni fa, ma per qualche ragione mi fermai).
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    Alterno Touhou: Luna Nights (che ho quasi finito, mi manca solo l'ultimo boss), Touhou 7: PCB (gli stage 4-5 mi falcidiano 2/3 vite ciascuno e non riesco a battere Yuyuko, il boss del sesto stage) e Hollow Knight (sono praticamente all'inizio, mi trovo nel Canyon Nebbioso, dopo aver battuto Hornet a Verdevia e aver ricevuto lo scatto).

    Edited by & . - 11/7/2023, 10:21
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    <- Parte 4

    Rieccoci di nuovo qui!

    Come in ogni nuovo messaggio, vi ringrazio per il vostro supporto e per il vostro incoraggiamento. Leggo ogni singolo commento e rispondo a quanti più messaggi possibili, o quando ho qualcosa di utile da dire. David non si vede da nessuna parte in questa nuova città, per fortuna, quindi non credo che abbia capito che io mi sono trasferito. Mi ci è voluto un po’ di tempo per capire dove si trovano le varie cose in questa città.

    Di nuovo, giusto per ricordarlo a tutti: questi sono eventi passati, ancora non siamo arrivati ai giorni correnti. Voglio inoltre ricordare che scrivo queste parti ogni giorno. No, non ho le parti pronte, quindi non posso allungarle né pubblicarle tutte in una volta. Mi spiace, ragazzi. Un po’ di persone continuano a chiedermelo, quindi voglio solo chiarire.

    Iniziamo!

    La polizia portò via Isaac in una sacca da morto. La signora Watson, che ancora singhiozzava in modo incontrollabile, andò via insieme al cadavere.

    Mi dissero che non potevo entrare nel mio appartamento fino a quando non avrebbero del tutto finito con la scena del crimine. No, non sapevano quando avrebbero terminato. Mi suggerirono di prendermi una stanza in hotel, cosa a cui risi. Chiesi se potevo prendere una coperta e un cuscino dalla mia stanza così che potessi dormire in macchina. Con riluttanza li portarono da me, e mi venne la nausea quando li afferrai. Puzzavano di morto.

    Hernandez mi offrì di pagarmi una stanza in un motel, o di dormire a casa sua, e arrivò a implorarmi di chiamare un amico e di stare con lui. Rifiutai tutte e tre le proposte.

    Andai in auto e ignorai Hernandez. Ero ancora troppo arrabbiato per tutto ed ero devastato dato che Clark se n’era andato. In più, non avremmo potuto installare le telecamere in macchina mentre ci avrei dormito. Marciai verso la mia auto e chiusi duramente la porta.

    Decisi di non sentirmi sicuro a parcheggiare vicino la mia casa e di dormire lì, quindi per la notte mi diressi nel parcheggio di un Walmart.

    Sembrava quasi che il destino avesse iniziato a tifare per me. Stavo andando verso l’entrata del Walmart dal parcheggio per comprare un po’ di cibo. Quando ero a pochi minuti di distanza dalla mia auto, arrivò un furgone blindato. Quelli che portano i soldi in banca, per farci capire.

    E secondo voi chi è uscito dal furgone?

    Quello. Stronzo. Di. David. King.

    Svincolai alla mia sinistra e mi nascosi dietro una macchina, usando il finestrino oscurante posteriore. Rideva con il suo socio, che era uscito dal lato del passeggero. Ero troppo lontano per sentire cosa stessero dicendo, ma sicuramente non riconobbi il suo collega come qualcuno che conoscevo. Era sicuramente paranoia, ma mi chiesi se lui fosse lo stesso che aveva fatto parlare Katie a telefono.

    Loro due si diressero nel Walmart, e presi nota della compagnia a cui apparteneva il furgone. E poi mi venne un’idea. La mia prima vera idea su come potessi contrattaccare ora che sapevo dove si trovasse David in questo preciso secondo.

    Corsi verso la mia auto.

    Poco dopo, mi fermai a casa della signora King. Uscii e mi guardai attorno, assicurandomi che David non fosse arrivato prima di me o non mi avesse seguito. Dovevo sbrigarmi. Chi poteva sapere quanto sarebbe ancora durata la sua pausa?

    Bussai alla porta e la signora King la aprì.

    “Ciao, Zander” disse allegramente.

    “Ciao, signora King! Posso entrare?”

    Cinque minuti dopo, stavo rovistando nella camera di David. Dovevo sbrigarmi. Dovevo trovare velocemente qualcosa di utile. Avevo detto alla signora King che avevo prestato un videogioco a David, che ora me ne ero ricordato e che volevo riprendermelo. Lei volentieri mi fece andare nella sua stanza per trovarlo.

    Accesi il suo vecchissimo computer, ma ci stava mettendo un’eternità per accendersi. Perché diamine non se n’è comprato uno nuovo con tutti i soldi che aveva rubato? Sarebbe stata una buona prova.

    Diedi un’occhiata a tutti i fogli che mi capitavano sott’occhio, sperando di trovare qualcosa. Piani scritti. Un elenco. Una ricevuta. Qualsiasi cosa. Tutti i fogli che ho trovato erano normali, per quello che avevo potuto vedere. La sua stanza era disordinata, cosa che andava a mio vantaggio. Poteva aver lasciato qualcosa di incriminante senza saperlo.

    Mi misi in tasca ogni chiavetta che trovai. Ne aveva quattro in giro. Potevano contenere prove per incriminarlo.

    Il computer finalmente si accese, e provai subito ad entrare. Sfortunatamente, era protetto da una password. Avrei dovuto immaginarmelo, considerando quanto fosse stato tecnologico nell’hackerare i miei profili. Di fatto, tutte le informazioni compromettenti erano probabilmente sul portatile. Non avrebbe stampato nulla.

    Questo mi diede un’idea. Sollevai il portatile e lo rovesciai. Una cassetta degli attrezzi era sotto il tavolo e da essa presi un cacciavite, con cui mi misi a smontare il computer.

    Quando ebbi finito, strinsi nella mano il suo hard-drive.

    “Ti rovinerò, David King” sussurrai.

    Mentre riassemblavo il portatile, qualcosa catturò la mia attenzione sotto il letto. Una scatola. Aggrottando le sopracciglia, lo avvicinai verso di me. Era una scatola di scarpe riempita di polvere in cima. Un paio di punti erano meno impolverati, dove qualcuno aveva toccato il coperchio. Lo aprii lentamente e guardai dentro.

    Conteneva una stretta pila di fogli, tenuti insieme da una pinza, alta mezzo centimetro. Le pagine erano vecchie e stropicciate. Evidentemente erano state maneggiate di frequente. La sollevai e notai che sembrava un documento di ricerca. La pagina frontale aveva un titolo a metà e il nome dell’autore alla fine.
    “Valutazione psichiatrica di: David Edward King.” A fine pagina c’erano il nome dell’istituto e dello psichiatra che aveva condotto lo studio, così come l’anno. Feci un calcolo, e scoprii che la valutazione probabilmente fosse stata fatta quando lui aveva 16 anni.

    Tombola.

    La nascosi sotto la maglietta nel miglior modo possibile per occultare la sua forma quadrata. Il portatile era stato rimesso al suo posto come se non fosse mai stato spostato. David avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava, ma non fino a quando non lo avrebbe acceso. Diedi un’ultima occhiata in giro e mi chiesi se ci fosse qualcos’altro che dovevo fare.

    Senza idee decenti, andai via dalla casa di David.

    La signora King mi diede un biscottino mentre uscivo.

    Mentre tornavo al Walmart, provai a escogitare un piano. Non potevo portarlo alla polizia, perché era una prova ottenuta illecitamente e il suo uso non sarebbe stato ammesso in tribunale. Lo ricordavo da un paio di telefilm polizieschi. Dovevo avere accesso alle prove da solo e portarle legalmente in qualche modo nelle mani della polizia.

    Quando parcheggiai al Walmart, ancora non era così tardi. Entrai dentro, portando le chiavette e la valutazione psichiatrica con me.

    Usai i computer di prova per guardare i contenuti delle chiavette. Col senno del poi, sono stupito del fatto che abbiano lasciato funzionare le pennette USB nei computer di prova. La prima chiavetta conteneva al suo interno vecchie ricerche di scuola. Nulla di utile. La seconda e la terza erano unità di installazione di Linux. Non mi aspetto che tutti capiscano cosa significhi, non è importante.

    Fu con la quarta chiavetta che ebbi la mia prima scoperta di una prova. Conteneva un singolo documento di testo che era stato modificato il giorno prima. Mentre lo leggevo, capii che si trattava di una conversazione. Con le mie attuali conoscenze, la pennetta era il modo in cui David e il suo socio comunicavano. David scriveva un messaggio e nascondeva la chiavetta in un posto prestabilito. Il rapitore andava a prenderla e leggeva il messaggio. Il processo si invertiva quando era il rapitore ad avere qualcosa da dire.

    Molti di voi probabilmente diranno: “Perché non hanno usato email criptate? È molto più semplice e veloce.” Se avessero usato qualsiasi tipo di rete per comunicare, qualche fornitore di servizi internet o di servizi telefonici, come Comcast, avrebbe avuto una voce di registro dello scambio di messaggi, anche se i dati erano criptati. I dati criptati non sono mai sicuri al 100%. Se ci metti abbastanza potenza di calcolo, puoi craccare qualsiasi codice crittografato. Potrebbero volerci migliaia di anni in alcuni casi, ma potrebbe essere sempre craccato. Con i nostri attuali progressi nella potenza di calcolo, potrebbe diventare anche più veloce.

    David e il suo socio avevano ridotto il rischio di essere presi limitando l’accesso delle informazioni. Se mi mandate una mail su Reddit, non sono il solo che “riceve” il messaggio. Passa attraverso molti server e router, i quali prenderanno tutti nota che un messaggio è passato ad un istante preciso. Lascia una traccia. A meno che non puoi cancellare le voci di registro di questi server, lasci una traccia, non importa come mandi i tuoi dati.

    C’era sicuramente il rischio che qualcuno potesse trovare la chiavetta, collegarla e trovare tutti questi dati come ho fatto io, ma il rischio si poteva ridurre scegliendo posti decenti per nasconderla. Se volete passarvi messaggi in questo modo, non lasciatela nella vostra stanza. Specialmente, non lasciatela in chiaro. Tuttora non capisco perché non fosse criptata.

    Il file di testo aveva una riga, poi ne veniva lasciato uno vuoto e ne veniva aggiunta un’altra dove c’era la risposta successiva. Non ho più la chiavetta o una copia della conversazione, quindi dovrò parafrasarla nella maniera più accurata che riesco a ricordare. Qui metterò dei trattini per formattarlo più facilmente per voi.

    - Pagamento ricevuto?
    - Sì.
    - L’ultima metà del pagamento arriverà quando tutto ciò sarà concluso.
    - Quanto ci vorrà?
    - Dipenderà da lui.
    - Andata?
    - Andata. Nessun sospetto. Presa silenziosamente.
    - È stata ferita?
    - Ha reagito. Un po’ di lividi. Per il resto bene.

    C’erano alcune righe in mezzo, contrassegnando l’inizio di una nuova conversazione.

    - Altre nuove informazioni?
    - Una denuncia di rapimento è stata depositata alla polizia. Cambia posto ogni due giorni come stabilito precedentemente. Sei ben rifornito?
    - Abbiamo abbastanza nel furgone per continuare a muoverci e a essere operativi.
    - Bene. Con un po’ di fortuna, sarà finita non appena compirà uno sbaglio irreversibile.

    Rabbrividii mentre chiusi il documento. Era una prova schiacciante. Controllai chi fosse il proprietario del file. Non c’era scritto. Beh, sarebbe stato troppo facile.

    Cercai il tipo di cavetto che mi sarebbe servito per collegare l’hard drive ad un computer, e acquistai un SATA per cavetto USB. Ero grato del fatto che i computer di prova fossero ad un corridoio di distanza dalla vista degli impiegati del reparto informatico. Sono sicuro che alle persone che non conoscono la tecnologia sarò sembrato un hacker.

    Lasciate che io vi dia un’altra lezione di tecnologia, visto che ve ne sto dando così tante in questa serie. Quando accendete il computer, vi chiede la password se ne avete messa una. Senza password, non puoi accedere all’hard drive a meno che non lo aggiri hackerandolo. Tuttavia in alcuni casi puoi scollegare l’hard drive e collegarlo in un altro computer. Il nuovo computer lo tratterà come un hard drive esterno et voilà, avrete l’accesso.

    Sfortunatamente, David lo aveva criptato del tutto, quindi al momento mi era inutile fino a quando non avessi trovato del tempo libero per indovinare la password o per trovare qualcuno che potesse craccarlo.

    Andando nella sezione estiva del negozio, mi sedetti e presi la valutazione psichiatrica, e guardai di nuovo la prima pagina. “Valutazione psichiatrica di: David Edward King.” Spero che capiate che ho rimosso l’istituto, l’autore e la data per ragioni di privacy.

    Passai un’ora a sfogliare i contenuti, usando l’indice per navigare. Dovevo costantemente cercare le parole lunghe sul cellulare, ma stavo iniziando a capire cosa succedesse nella piccola mente malata di David.
    Non vi farò un intero resoconto di tutta la sua vita, ma la relazione conteneva trascrizioni di colloqui con i suoi genitori riguardo degli episodi, delle osservazioni di uno psichiatra mentre lo teneva in isolamento e una lista generica di eventi accaduti nella vita di David che potrebbero averlo traumatizzato.

    Queste sono le cose che ricordo:

    - David mandava a fuoco di continuo gli animali e li colpiva con vari oggetti. Quando una volta in giardino una serpe si scagliò su di lui e lo morse, sua madre uscì fuori e vide che lui sbatteva il suo corpo vuoto contro un albero, con le viscere sparpagliate dappertutto. La sua unica spiegazione fu: “aveva cercato di ferirmi.”
    - Fu scoperto che progettava trappole per conigli e altri animali che erano state nascoste e designate con maestria. Aveva dichiarato di non aver mai guardato una guida forestale per crearle. Sua madre in seguito trovò interi quaderni di appunti che contenevano progetti per le trappole. Le trappole erano progettate per catturare sia animali che esseri umani.
    - Suo padre morì quando lui aveva dodici anni, cosa che lo sconvolse molto. Divenne silenzioso e riservato per anni. Il primo giorno delle superiori, tuttavia, cambiò da un giorno all’altro e diventò carismatico, vivace e simpatico.

    Alle medie, una delle sue insegnanti venne interpellata dopo un colloquio. Aveva notato che tre ragazzini avevano iniziato a prendere di mira David, ma lui in silenzio contraccambiò quello che gli avevano fatto. Un giorno entrò in classe e i tre ragazzini si sedettero dritti come fusi. Non provarono a guardare in faccia David, e lui sogghignava, ma cercava di nasconderlo.

    Per concludere, cerco di riassumere quello che lo psichiatra aveva scritto di David.

    “David sembra avere un bisogno costante di fare del male agli altri esseri viventi e di causare sofferenza. Una volta, nel mio ufficio, l’ho visto mentre batteva i piedi per terra. Gli chiesi cosa stesse facendo, e confessò che stava cercando di schiacciare ogni cosa microscopica che potesse trovarsi nel mio pavimento. Temo davvero che non riuscirà a rimanere nella società senza farmaci forti e una seria terapia.”

    Non avevo idea che David avesse avuto qualcuno di questi problemi o esperienze. Lui ed io ci siamo incontrati quando entrambi avevamo diciassette anni. Era esattamente come veniva descritto dalla relazione: carismatico, dinamico e intelligente. Mi sono sentito cieco per non aver percepito nulla, ma sapevo che li aveva nascosti di proposito.

    Lo psichiatra scrisse un’altra annotazione un mese dopo.

    “David sembra aver compiuto una radicale inversione nel suo umore, nelle sue azioni e nel suo atteggiamento. È stato educato e gentile ogni volta che è venuto qui, ed è in grado di essere totalmente funzionale.”

    Questa frase mi sembrò strana. Mesi di dichiarazioni sull’instabilità di David, e all’improvviso viene fuori questo?

    Cercai il nome del professore. Era morto in un incidente autostradale nello stesso anno della data di pubblicazione di questa valutazione. Figlio di puttana. Riconobbi le parole per quelle che erano: una raccomandazione estorta per rientrare nella società. Potevo sentire le parole dello psichiatra che urlavano attraverso la pagina.

    “Buon Dio, mi ucciderà.”

    Non c’è da stupirsi se David fosse così preparato. Non c’è da stupirsi che fosse sempre stato un passo avanti. Non c’è da stupirsi che la sua espressione mi avesse riempito di puro terrore in quella notte in cui aveva inseguito Clark e me. Era malato. Aveva congegnato trappole. Sapeva cosa faceva scattare le persone e gli animali. Gli piaceva farli soffrire, e non solo quello, ma anche vederli soffrire.

    David era assolutamente pazzo. Pazzo, ma funzionale. Ecco cosa lo rendeva pericoloso.

    Mi accovacciai nella sedia e aprii un documento Word nel mio telefono dove potevo prendere appunti. Fatto ciò, iniziai a cercare su Google. Sapete di cosa parlo. Hai un problema e quindi inizi a cercare qualsiasi cosa online che possa aiutarti. In quel momento Internet fu uno strumento meraviglioso. Senza di esso, sarei morto mesi fa.

    Fui espulso dal Walmart per vagabondaggio, ma continuai la ricerca in macchina. Ogni tanto accendevo l’auto per farmi un giro e ricaricare la batteria.

    In quella notte, imparai molto sull’hacking, sui telefoni, su Android, sulla videosorveglianza, sulle procedure investigative, sulle procedure legali, e su ogni tipo di materie collegate alla mia situazione. Presi diligentemente appunti ed evidenziai i campi su cui effettuare ulteriori ricerche e approfondimenti.

    Durante la mia ricerca, trovai una lista di applicazioni che potevano essere usate per hackerare i telefoni altrui. Controllai le applicazioni che avevo installato, e indovinate cosa trovai sepolto nel mio cellulare? Una di quelle app.

    Quello stronzo di David King mi stava intercettando e spiando con il mio telefono. Tuttavia, anziché disinstallare l’app, me la tenni. Sarebbe potuta essere utile in futuro.

    Cercai pure la compagnia per cui David apparentemente lavorava. Era una grande azienda che operava in diversi stati e in cui forniva “trasporto di merci di valore a breve e a lunga distanza”. Era una buona informazione. Se il suo lavoro era gestire merci di valore, sarebbe stato un modo facile farlo licenziare o perfino processare se qualcosa fosse sparito dal suo furgone. Il suo furgone era ormai sparito, quindi non avevo alcuna opportunità al momento.

    Durante tutte le ore della notte, Hernandez mi chiamava, così come la madre di Katie. Li ho ignorati entrambi. Era stato un grande errore, come avrei appreso in seguito.

    Quando il sole era sorto, non mi sentivo stanco: mi sentivo pieno di energia.

    Finalmente, ho saputo più cose che potevano essere utili sulla mia situazione. Sapevo come ottenere legalmente dalla polizia quegli hard drive, ma avevo bisogno dell’aiuto di Clark e di Hernandez.

    Non sono mai riuscito a mettere in pratica quel piano, però. La realtà mi ha colpito. David si era mosso troppo velocemente.

    Stavo andando al mio appartamento per vedere se potessi lavarmi i denti e farmi una doccia almeno prima di lavorare quel giorno, quando il mio telefono squillò. Era Hernandez. Gli risposi con riluttanza, preparato a ricevere una tirata di orecchie per averlo ignorato tutta la notte.

    “Zander, dove sei?” mi chiese.

    “Sto tornando al mio appartamento” risposi.

    “Devi venire alla stazione… immediatamente.” Disse lentamente.

    “Perché? Che è successo?” chiesi.

    “E’… grave.” Disse con imbarazzo.

    Confuso, riattaccai e mi girai, diretto verso la stazione di polizia.

    Andai verso la sala di attesa e trovai Hernandez che mi aspettava.

    “Il corpo di Isaac ha rivelato qualcosa?” chiesi, guardando la sua espressione preoccupata.

    “Lo stanno ancora analizzando” rispose. Poi prese un respiro profondo. “Ci sono stati nuovi… sviluppi.”

    Lo guardai perplesso, e poi sentii del metallo freddo stringersi attorno al mio polso destro. Reagii, ma i poliziotti che mi avevano accerchiato avevano preso le mie braccia assieme. Il metallo si strinse attorno al mio altro braccio, ammanettandomi.

    “PORCA PUTTANA!” gridai. Ciascun poliziotto mi teneva per un braccio.

    “Zander, lo so che sei infuriato per tutto ciò che sta avvenendo” Hernandez disse tranquillamente. “Ma ciò che hai fatto è andato oltre.”

    “Di che cazzo stai parlando?!”

    Hernandez prese una borsa con un cellulare dentro. Usò dalla borsa il touch screen e andò alla segreteria del telefono.

    Il messaggio vocale si sentiva a singhiozzi e pareva che chiunque avesse in mano il telefono stesse correndo. Il vento colpiva il microfono, rendendo difficile sentirlo a tratti. Ma la voce era inconfondibile. Era la mia.

    “Vaffanculo, pezzo di merda! Mi hai rovinato la reputazione, hai rubato il mio denaro, mi hai rubato gli account, e hai rubato le mie cose! Ti ammazzerò! Pensi che mi occorra la motivazione per farti male? Ti ucciderò, figlio di puttana. Brucerai all’inferno! Brucerai!”

    Il mio cuore smise di battere. Avevo detto queste cose. Le avevo letteralmente dette. Avevo detto ogni parola la notte che David ci aveva rincorsi e mi aveva bloccato sul tavolo. Il bastardo aveva registrato tutto, e l’aveva montato per renderlo un messaggio vocale minaccioso.

    “La casa di David King è bruciata la notte scorsa” disse lentamente, guardandomi. Squadrandomi.

    “David e sua madre erano ancora dentro. I pompieri hanno trovato David vivo e sono riusciti a tirarlo fuori, ma sua madre era già morta. Quel messaggio era stato inviato al suo cellulare dal tuo nel momento in cui per i pompieri è iniziato l’incendio.”

    Persi il fiato. I miei occhi si annaffiarono di lacrime. Il mondo mi cadde addosso. Non riuscivo a parlare, a difendermi, a spiegare.

    “Zander Jones, sei in arresto.”

    Parte 6 ->



    Edited by & . - 21/7/2023, 14:17
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    Guerra e pace, di Lev Tolstoj.
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    <- Parte 3

    Ciao a tutti,

    oggi sono stato a esplorare. Nuove città, nuove mappe da imparare. Sto diventando bravo a memorizzare le città. Vi ringrazio tutti per il vostro supporto e per i suggerimenti. Lo ribadisco di nuovo, questi sono tutti eventi passati, ma sto prendendo in considerazione le vostre idee su come contrattaccare qui, nel presente. Un paio di voi mi ha offerto aiuto in altri modi, e apprezzo le proposte, ma questa è la mia lotta. Ho rovinato fin troppe vite coinvolgendo altre persone. No, spetta a me rovinare David, anche se morirò provandoci.

    Inoltre, ho ricontrollato e mi sono accorto di aver dimenticato qualcosa, ma ora mi sono scordato di cosa si trattasse. Quindi scusatemi se farò una correzione nella prossima parte.

    Un’altra cosa: io cerco di parlare a quante più persone possibili nei commenti, tranne quando la mia risposta potrà contenere spoiler, ma gli eventi “dal vivo” mi hanno costretto a limitare quelle interazioni a causa del tempo e del grande numero di voi. Scusatemi.

    Ora continuerò.

    Chiamai immediatamente la madre di Clark. Avevo il loro numero di casa perché lo scorso Natale Clark mi aveva invitato al cenone visto che io e i miei genitori eravamo ancora in rapporti alquanto pessimi. Era già andato a casa mentre io dovevo lavorare, quindi mi aveva dato quel numero in caso mi fossi perso e lui non mi avesse risposto.

    Lei era devastata e mi porse un milione di domande. È stato davvero, DAVVERO imbarazzante. Ha acconsentito a recarsi alla stazione quel giorno e a pagare la cauzione per lui. Viveva a qualche ora da lì, quindi disse che sarebbe arrivata intorno alle 5 di pomeriggio. La contea in cui eravamo non permetteva di effettuare pagamenti online con la carta di credito: solo in contanti, quindi lei dovette andarci di persona.

    Nel mezzo della chiamata, persi una telefonata di un numero che non era memorizzato tra i miei contatti. Richiamai e mi risposero immediatamente.

    “Pronto, ho perso una chiamata da questo numero?”

    “Pronto, parlo con Zander?”

    “Sì… chi parla?”

    “Zander, sono la madre di Katie. I tuoi genitori mi hanno dato il tuo numero.”

    Merda.

    “Pronto, ora non posso parlare sono di corsa e…”

    Mi interruppe. “Hai notizie da Katie? Non è tornata a casa la scorsa notte. Tua madre mi ha dato il tuo numero. Ti prego, dimmi che è con te.”

    “No” risposi. “Non sono sicuro su dove si trovi. Devo andare, la richiamerò.”

    Riattaccai il telefono. Non volevo parlarle di Katie, perché stavo per presentare la sua denuncia di scomparsa.

    Mi avvicinai alla reception.

    “Stavo giusto parlando con un ufficiale, ma poi lui ha arrestato il mio amico ed è andato via. Devo parlargli dell’altro caso sul furto di identità.”

    “Qual è il numero del caso?” chiese l’impiegata.

    Poco dopo, ero seduto in una delle loro stanze da interrogatorio dopo aver chiesto un incontro privato. Il detective Hernandez si trovava sul lato opposto di un tavolo di metallo. I fascicoli dei miei casi erano sul tavolo di fronte a lui. Stava dando loro un’occhiata, cercando di familiarizzare con la denuncia per effrazione. Un registratore si trovava tra di noi. Premette un bottone su di esso e il nastro cominciò a girare.

    Indicò il suo nome, il mio, i numeri dei miei casi, la data e l’ora.

    “D’accordo, procedi pure” disse.

    “Allora, un po’ di tempo fa ho sporto denuncia per furto d’identità e non ho sentito nulla al riguardo.”

    “L’FTC può impiegare un po’ di tempo per rispondere” replicò.

    “Beh, ora c’è una nuova denuncia per irruzione nel mio appartamento. Prima stavo parlando con un altro ufficiale e gli ho detto di avere un sospetto per entrambi i crimini.”

    “Va bene” disse il detective, guardando uno dei fascicoli. Aveva entrambi i casi sul tavolo… “Un certo David King, giusto? Sembra che fosse scritto sul tuo fascicolo.”

    “Sì, David King. Era un mio amico, ma ora mi odia e mi ha preso di mira.”

    “Come?”

    “Di recente, ha rapito la mia fidanzata, Katie.”

    Questo catturò la sua attenzione. Prese una penna dal taschino frontale.

    “Quando è successo?” chiese, posando la sua penna su un foglio bianco.

    “La scorsa notte. Quando eravamo andati a vandalizzare casa sua, lui ci ha rincorsi e mi ha inchiodato su un tavolo. Ha chiamato qualcuno a telefono e gli ha fatto avvicinare Katie al microfono. Ho sentito la sua voce e ha dichiarato di averla rapita per motivarmi.”

    “Motivarti a fare cosa?” chiese Hernandez.

    Gli raccontai della discussione sulla “sfida”, poi delle mail spazzatura, i miei profili online, il furto della carta di credito, i conti corrente dei miei genitori presi di mira, i vetri dell’auto, il furto, il mio conto bancario svuotato, l’incidente dei graffiti, la chiamata di Katie, proteggere il conto corrente di Clark e i suoi profili online, e ora l’arresto di Clark. Hernandez prese molti appunti.

    “La situazione non fa che peggiorare” dissi in tono di sconfitta. Osservai attentamente Hernandez, cercando di valutare la sua reazione. Non riuscivo a stabilire cosa stesse pensando.

    “Mi servono più dettagli sulla chiamata” disse alla fine. “Lei cosa ti ha detto? Tu cosa hai detto? Cosa hai sentito dall’altra parte?”

    Parlammo di tutto ciò per un’ora. Nulla di quello che avevo dichiarato era utile per trovare Katie, ma Hernandez rimase seduto dopo che io avevo finito.

    “Devo essere sincero, Zander. Tutto ciò mi sembra molto… vago. Non parlo dei crimini in sé, parlo delle connessioni che legano David a tutti questi delitti. Non si può fare nulla sul furto di identità fino a quando l’FTC non ha terminato la sua indagine. L’effrazione, le finestre spaccate, i profili hackerati e i conti svuotati dovranno produrre le loro prove per dimostrare che David li abbia commessi.”

    “Per te, si tratta di una sequenza di eventi, ma per la legge, sono crimini separati che dovranno essere trattati senza tener conto delle azioni passate” disse. Aveva un tono ragionevole e preoccupato.

    “Ti credo, ma non posso fare un arresto senza testimoni o prove schiaccianti. La tua storia è al più circostanziale, ma ti credo quando dici che sono connessi.”

    Finalmente. Qualcuno che mi crede.

    “Cos’hanno detto i tecnici sull’effrazione?” chiesi. “Hanno trovato qualche impronta?”

    “Tutte le impronte trovate appartenevano ad ognuno di voi e ad un paio di altre persone che vivevano lì. Stando al fascicolo, sono stati confermati come residenti passati.”

    “E la telecamera del bancomat?”

    “Questo è un problema spiacevole” disse, sfogliando di nuovo il fascicolo. “Abbiamo ricevuto una chiamata dalla tua banca per denunciare un furto. Hai fatto bene a sporgere la denuncia attraverso la banca. Il mio capo ne ha fatto una priorità e, visto che conteneva il tuo stesso nome, è stata aggiunta nel nostro fascicolo sul tuo furto d’identità. Ho lavorato personalmente su quest’ultimo procedimento. Una volta avuto in mano il caso, ho telefonato al supermercato che aveva il bancomat. Mi fornirono la marca del bancomat così che io potessi chiedere le riprese alla compagnia. Il problema è che quel bancomat non ha una telecamera.”

    “…Cosa? Come fa un bancomat a non avere una telecamera?”

    “Non tutte le marche ce l’hanno. Alcuni bancomat non hanno dentro le fotocamere e questo era uno di essi. Qualcuno è entrato nel tuo conto corrente online proprio prima della transazione sul bancomat e ha spostato tutti i tuoi soldi dai risparmi al tuo conto corrente. Mentre era connesso ha anche alzato il limite di prelievo del bancomat a 5.000 dollari, che era di più del limite di 3.500 che avevi nel tuo conto. Di solito puoi ritirare solo 500 dollari al giorno.”

    “E le telecamere del negozio?” urlai.

    “Ho chiesto loro di portare le riprese. Hanno detto che oggi arriveranno.” Rispose.

    “Dov’è questo negozio?” chiesi. “Lo voglio vedere di persona.”

    “No” rispose con fermezza. “Potrei essere propenso a credere alla tua teoria, ma raccoglierò da solo le prove e una corte deciderà. Tu ne starai alla larga.”

    “E allora vacci da solo adesso, porca puttana!” urlai. Si alzò leggermente, la sua mano automaticamente si avvicinò alla cintura.

    “Calmati” disse, guardandomi negli occhi.

    “Sono senza soldi!” urlai. “I finestrini della mia auto sono rotti e non posso ripararli! Tra poco dovrò pagare l’affitto e non so come fare! Non posso andare a lavoro in una macchina che non posso guidare! Ho bisogno di riavere i miei soldi!”

    Hernandez sospirò, sedendosi di nuovo. Respiravo affannosamente.

    “Se è stato David a usare le tue credenziali per frodare la tua carta di credito, perché avrebbe dovuto rubarti solo 3.500 dollari?” chiese.

    “Perché è determinato a rovinarmi la vita” mugugnai. “Questa è la sfida. Si è spinto troppo oltre, più di quanto farebbe una persona sana. È malato. Voglio solo che tutto ciò finisca” risposi. Piansi un pochino, ed Hernandez mi fece rimanere in silenzio per un minuto, con le lacrime che scendevano dalle guance.

    “Invece Katie?” chiesi dopo un po’.

    “Il rapimento riceverà la massima priorità. Questo è l’unico caso che ha un testimone: tu. Non ci lavorerò io, ma ci penserà qualcun altro in un’altra sezione del dipartimento. L’altro detective ti intervisterà oggi e comincerà a mettersi all’opera.”

    “Andiamo allora” risposi, pulendomi gli occhi.

    Hernandez uscì dalla stanza e tornò poco dopo con il detective. Il detective White entrò e mi sondò con centinaia di domande. Lei dove lavorava? Chi erano i suoi amici? Per quanto tempo siamo stati insieme? Quando l’ho vista l’ultima volta? I suoi genitori ne sono a conoscenza? Domande del genere.

    Quando ho tirato in ballo David e la chiamata, mi si è avvicinato e mi ha posto le stesse domande su cosa avessi sentito, cosa avessimo detto, e qualunque cosa potessi ricordare. Di nuovo, non ricordavo nulla di utile.

    “Dovrò portare qui David per interrogarlo” disse il detective White. “La tua testimonianza è decente, ma avremo bisogno di ulteriori indizi per la condanna. Non posso arrestarlo perché ho bisogno di più prove. Se lo arrestiamo senza abbastanza prove, uscirà libero e non potrà essere più giudicato.”

    “Avevi abbastanza prove per arrestare Clark!” urlai.

    “Clark?” chiese il detective White.

    “Ho parlato con un ufficiale che ha detto che David ti aveva chiamato e ti aveva riferito che Clark aveva imbrattato casa sua. Gli è bastato chiamare per farlo arrestare!”

    Il detective White si scusò e uscì fuori per raccogliere più informazioni su cosa fosse successo. Tornò cinque minuti dopo.

    “David in quel caso ha più prove” disse il detective. “Foto dei graffiti, foto di Clark a casa sua, la sua stessa testimonianza sull’aver visto Clark, e un livido in faccia. Inoltre Clark ha un taglio sulla mano, cosa che corrobora la sua versione. L’abbiamo notata quando lo abbiamo incriminato. Questo è il tipo di prova che ci serve per condannare per rapimento. Ora come ora abbiamo la tua testimonianza in cui tu hai salutato Katie a telefono e David ha detto di averla rapita. Abbiamo bisogno di più prove per convincere una giuria.”

    “Ma ero con Clark!” strillai.

    “Nelle foto non c’eri” rispose.

    “E allora sono false!”

    “Un esperto le controllerà e lo stabilirà.”

    Mi sedetti indietro sulla mia sedia con un sentimento di sconfitta. Il detective White mi ha ringraziato per la testimonianza e andò a contattare i genitori di Katie.

    Il detective Hernandez si risedette, guardandomi mentre le lacrime sgorgavano di nuovo nei miei occhi.

    “Lascia che ripaghi io i finestrini” disse.

    “Non servirà a nulla, li distruggerà di nuovo il giorno dopo” dissi arrabbiato.

    “Li ha già rotti più di una volta?”

    “Tutte le volte che li faccio aggiustare, vengono distrutti il giorno successivo.”

    “Avrei un’idea” disse. “Ma devo ricevere l’approvazione dal mio capo.”

    Se non avete sentito dell’induzione al reato nell’ambito di un’investigazione della polizia, si tratta di un tipo di difesa legale usata quando un ufficiale induce un criminale a commettere un delitto che in altre occasioni non farebbero. Quando questa difesa viene applicata, ci sono due diverse visioni. In alcune corti, se il difensore usa l’induzione come difesa, l’accusa deve provare “oltre ogni ragionevole dubbio” che il criminale non sia stato indotto a delinquere. In altre corti, la difesa deve provare che ci sia stata l’induzione. Lo stato in cui mi trovavo richiedeva che l’accusa dovesse provarla.

    Hernandez capì che il suo piano poteva essere interpretato come un’induzione, e me lo ha spiegato mentre andavamo all’ufficio del suo capo. Mi ha detto che siccome David aveva già messo a punto uno schema di rompere i miei finestrini, Hernandez poteva mettere delle telecamere in macchina delle telecamere e aspettare semplicemente che David commettesse il crimine che avrebbe comunque fatto. Visto che avevo fatto rimettere i vetri due volte e avevo tenuto le ricevute, sarebbe stata una buona prova del fatto che il crimine fosse stato ripetuto.

    L’idea mi aveva dato speranza. Rimasi seduto fuori dall’ufficio del suo capo mentre lui entrò e presentò il suo piano.

    Quando uscì, mi fece il pollice alto. David non avrebbe mai saputo cosa lo avrebbe colpito.

    Hernandez mi portò a casa mia nella quale presi la mia auto e la portai all’officina. Mi seguì lì e pagò lui. Andammo al lavoro nella macchina di Hernandez mentre la riparavano.

    Hernandez comprò qualcosa da mangiare e io parlai con il mio capo. Gli raccontai del mio conto bancario hackerato e che dovevo togliere i bonifici. Fortunatamente, la paga arrivava la settimana prossima, quindi avrebbero potuto cambiare il metodo di pagamento entro il prossimo assegno.

    Gli raccontai della mia situazione ed Hernandez mi appoggiò. Acconsentì a pagarmi parte del mio stipendio in anticipo dal fondo cassa del negozio fino a quando sarebbe arrivato il giorno di paga, e io avrei dovuto ripagarlo. Lo ringraziai profusamente per avermi aiutato e mi scusai per essermi preso quel giorno di malattia.

    Uscii con lo stomaco pieno, 335 dollari e la mente calma. Con un po’ di fortuna, avremmo catturato quella notte David.

    Hernandez mi riportò all’officina e io presi la mia auto. Provai a pagare con i soldi che avevo ricevuto, ma rifiutò, dicendo che avrei potuto ripagarlo dopo che tutto ciò fosse finito. Mi disse che sarebbe venuto più tardi a casa mia per far partire la telecamera e per parcheggiare per strada la mia macchina. Lo ringraziai di nuovo prima di separarci.

    Erano circa le tre di pomeriggio quando arrivai a casa. Avevo parcheggiato la macchina a distanza di molti isolati e l’avevo messa vicina a molte altre per camuffarla. Non volevo che David la trovasse e distruggesse i finestrini prima di stanotte. La camminata fu calda e la fresca aria condizionata mi accolse a casa mia.

    “Mi scusi?” mi chiese timidamente qualcuno mentre chiudevo il portone. Mi affacciai dalla finestra. C’era una signora sul pianerottolo, che probabilmente era sulla quarantina.

    “Sì?” risposi.

    “Vive in quell’appartamento, giusto?” disse.

    “Già.”

    “Sono la signora Watson. Suppongo che lei e mio figlio siate coinquilini.”

    “Oh. Oh! Salve” dissi, porgendo la mano. “Di chi sei la madre?”

    “Di Isacc” rispose. “Lui e io ieri saremmo dovuti andare fuori dallo stato per visitare la famiglia, ma lui non si è fatto vivo.”

    Un brivido mi scese lungo la schiena.

    “L’ho chiamato un migliaio di volte, ma non mi ha risposto” continuò. “Sono stata qui a suonare il campanello per un po’, ma nessuno era a casa. Posso bussare alla sua porta?”

    Avevo pensato di chiederle di andarsene o di dirle che non mi andava che lei entrasse, ma sapevo che sarebbe stato sospettoso. Sapevo cosa avremmo trovato.

    Le dissi di entrare e subito ci raggiunse la puzza. Lei provò a essere gentile e a non offendermi; probabilmente pensava che fossimo dei tipici studenti che vivevano da maiali. Attraversò il salone e andò dalla camera di Isaac.

    “Oh Dio” bisbigliò. L’odore dietro la porta doveva essere terribile. Rabbrividii, ma andai verso di lei.

    Bussò. “Isaac?” lo chiamò. Nessuna risposta, come mi aspettavo.

    “Isaac, sono tua madre” disse. Credo che la puzza la fece agitare perché bussò più forte la porta.

    “Isaac, ti prego apri” disse supplicando disperatamente. Sospirai.

    Con gentilezza, la allontanai dalla porta e mi preparai. Presi la rincorsa e sbattei contro la porta. Si piegò fortemente, ma la serratura non si ruppe. Provai ancora e ancora. Con il quarto tentativo, la porta si spalancò e io entrai. Oddio, la puzza. Non so quante volte potrei spiegarvelo per farvelo capire.

    Questo fu uno di quei momenti in cui ricorderò per sempre ogni dettaglio.

    La stanza di Isaac era un disastro. C’erano tre scaffali che probabilmente avevano un sacco di libri, ma i ripiani erano stati fatti a pezzi e i libri erano sparpagliati per la stanza. Sulla scrivania del computer erano disseminati dei fogli e tazzine rovesciate. La finestra era coperta da una tenda oscurante usata per giocare. L’enorme computer da gaming sotto la scrivania ronzava e il monitor mostrava come salvaschermo delle stelle che si muovevano.

    Isaac era sul letto. Il suo volto era pallido e chiazzato da linee viola. I suoi arti erano bianchi e anch’essi feriti. Una prolunga usciva dal letto, la metà stringeva per più giri il collo. Un po’ di mosche nidificavano sul suo corpo, volando occasionalmente in un altro punto.

    La signora Watson entrò in camera e urlò. Io rimasi fermo, fissando il corpo fatiscente di Isaac.

    David era passato all’omicidio.

    Chiamai la polizia e provai a far andare via la signora Watson dall’appartamento e preservare la scena del crimine. Lei si rifiutò e rimase a piangere vicino al letto di Isaac. Aveva paura di toccarlo.

    La polizia arrivò subito e fece uscire me e la signora Watson dall’alloggio. Il seguente paio di ore consistette in un susseguirsi di domande e di poliziotti. Arrivò il detective Hernandez e guardò dentro. I tecnici stavano portando telecamere e valigette piene di equipaggiamento.

    Dopo un po’, iniziarono a portare fuori alcuni degli effetti personali di Isaac dentro delle borse. Il suo computer da gaming richiese due tecnici per essere portato via. Mi sedetti nello scalino vicino, non essendo autorizzato ad andarmene dall’ufficiale capo che presiedeva la scena.

    Hernandez si sedette vicino a me.

    “Hanno forzato la porta del tuo altro coinquilino. Tutti i suoi beni sono lì, ma il tuo coinquilino non c’è. Sai dove si trova?”

    “No” risposi. “Non gli ho mai parlato molto.”

    “Eri vicino a lui?” chiese.

    “No, ma comunque…”

    “Lo so” rispose.

    “Credi che David sia dietro anche a questo?” chiese.

    “Probabilmente” replicai, sentendomi confuso.

    “Condurremo lo stesso la sorveglianza” mi rassicurò. “Non preoccuparti. Analizzeranno il corpo di Isaac e se troveranno anche solo una macchia di pelle che possiamo ricondurre a David, lo inchioderemo. Nessun criminale è perfetto.”

    Hernandez mi lasciò solo e meditai sulla situazione.

    Poi una macchina parcheggiò nelle vicinanze e da essa uscì Clark con sua madre. Mi alzai e corsi da lui.

    “Oh mio Dio, Clark, stai bene?” chiesi.

    “Sto a posto” rispose con un sorriso rassicurante. “Ho pagato la cauzione. Era di 350 dollari, quindi non era poi così male.”

    “Non avevi detto che sareste arrivati alle 5?” chiesi alla madre di Clark. Piccola nota, non ricordo l’ora precisa in cui arrivò, ma ricordo che era in anticipo. Avrei dovuto incontrarli alla stazione.

    “Forse ho infranto un paio di limiti di velocità” disse in tono neutrale.

    “Cosa è successo?” il suo volto si raffreddò all’improvviso quando vide tutti i poliziotti vicino la nostra porta.

    “Isaac è stato trovato…” dissi, “…nella sua stanza.” Non ebbi bisogno di specificare in che stato fosse.

    “Gesù CRISTO” sussultò Clark, mettendosi le mani sulle ginocchia. Andò in iperventilazione e sua madre preoccupata poggiò una mano sulla sua spalla.

    “Clark, tesoro, andiamo a farci un giro. Possiamo prendere dopo le tue cose.”

    “Le tue cose?” chiesi.

    “Si sta trasferendo” rispose freddamente sua madre. “Mi ha raccontato tutto sul gioco malato che sta facendo il tuo amico. Non credo sia molto divertente.”

    “NON è divertente!” urlai. “Non lo è mai stato! Questo fottuto stronzo sta cercando di rovinarmi la vita! NON. È. UN. GIOCO.”

    Alcuni dei poliziotti si girarono a guardarmi dal balcone. La sua bocca si serrò e portò in macchina il suo figlio in iperventilazione. Se ne andarono, e io rimasi in mezzo alla strada, mentre guardavo il mio migliore amico che mi lasciava affrontare David da solo.

    Parte 5 ->



    Edited by & . - 10/7/2023, 15:14
  12. .
    CITAZIONE (InsanityInside @ 3/7/2023, 11:51) 
    Nexpo è uno YouTuber incentrato sul tema creepy e riassume nei vari video, realizzati ad hoc, la maggior parte delle storie già discusse in questo forum con alcune chicche e immagini inedite, l’editing è curatissimo, così come le fonti e il comparto sorround tra le varie storie.

    Molto interessante! Ricordo che guardavo i suoi video nel 2019-2020, nel periodo d'oro degli ARG (es. Hi I'm Mary Mary e Petscop), poi persi interesse per l'argomento. È una miniera di Weird Tales e di Creepy Legends! :o:
  13. .
    :taptap: :pizsuka:
  14. .
    :gigi:
  15. .
    Ora che ci penso, ci aggiungerei pure i nomi che terminano in -ara. :o:
    Fanno rima con bocchinara e pompinara. :o:
4723 replies since 10/10/2015
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