Il week-end

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  1. Mr Tita
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    Ex tita95

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    [Suono di una sirena emesso dal tabellone, su di esso sono segnati i punteggi di fine partita: 56 punti per la squadra "Casa" e 70 per la squadra "Ospite"]

    "Noooo, c'eravamo quasi" disse Jack dalla panchina.
    Anche se il distacco era di quattordici punti, la partita non era mai stata effettivamente nelle condizioni di essere ribaltata in una possibile vittoria.
    "Forza ragazzi, tutti negli spogliatoi" con un tono che nascondeva un leggero fastidio, l'allenatore della squadra ospite mandò la sua squadra a cambiarsi; nonostante la sconfitta, alcuni dei ragazzi sembravano comunque sereni: avevano infatti in programma un week-end in montagna nella baita di Jack, due giorni all'insegna dell'alcol e del divertimento.

    "Certo che il coach potrebbe ogni tanto essere comprensivo, questa volta abbiamo perso di poco" si lamentò Tony mentre salivano in macchina, reduci da un discorso sull'impegno fatto dal loro allenatore; "in realtà credo sia un po' stufo di perdere, che sia di un punto o di cinquanta, non ne abbiamo ancora vinta una dall'inizio della stagione" puntualizzò il loro capitano, Kenny, "e inoltre basta parlare della partita, almeno per questo weekend, ne riparleremo all'allenamento" dicendo così, fece capire che il discorso era chiuso, almeno per il momento; "piuttosto, mettiamo un po' di musica per il viaggio, che ne dite?".

    [Dalla radio della macchina parte "Back in black" a tutto volume].

    Dopo quasi un'ora e mezza di viaggio, con la luce autunnale del sole che poco a poco stava lasciando spazio alla sera, la macchina si fermò di fronte ad un sentiero e i ragazzi scesero.
    "Jack" disse Tony con un sorriso furbo "vero che hai invitato qualche ragazza? O sarà l'ennesimo weekend solo maschi?" subito Jack lo colpì alla spalla con un pugno scherzoso "Dai Casanova, sappiamo tutti che non combineresti niente come al solito. Comunque vedrai" cominciò a dire Jack "anche se una è già prenotata da me" sottolineò subito Kenny; il loro capitano, oltre a ricoprire quel ruolo nella squadra, era anche considerabile il capo del gruppo, ruolo che ricopriva con un certo orgoglio, anche se non lo avrebbe mai ammesso agli altri.
    "Ragazzi, datemi una mano con le cose, non ce la faccio da solo" una voce affaticata raggiunse il gruppetto: era Pete, il fratello minore di Jack e "mascotte" della squadra, in quanto il più piccolo.
    "Io vado ad aprire casa e ad accendere il camino intanto, la strada la conosce Pete" disse Jack allontanadosi lungo il sentiero che portava alla baita "Magari aspettate le ragazze, dovrebbero essere qui a momenti" si sentì qualche minuto dopo, anche se col buio non riuscirono a vedere nemmeno la figura del loro amico.

    [Il gruppo, dopo essere stato raggiunto dalle ragazze, raccoglie gli alcolici e si dirige verso la baita]

    "Benvenuti nella nostra magione!" disse felicemente Pete; era la prima volta che il fratello gli permetteva di unirsi a loro ed era anche la prima volta che avrebbe partecipato ad una vera e propria festa con degli alcolici. Il gruppo si sbrigò ad entrare nella baita, dato il freddo pungente della sera che penetrava nelle loro ossa, e fu accolto dal calore del camino acceso da Jack, il quale sedeva di fronte ad esso su di una sedia a dondolo quasi in uno stato di trance; subito le due ragazze, Jesse e Nora, lo raggiunsero davanti al fuoco per scaldarsi. "Ciao Jack" disse Jesse dandogli un bacio sulla guancia; subito Jack, come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno "Cosa abbiamo da mangiare? La partita mi ha lasciato un certo languorino" chiese Tony, che cominciò subito a rovistare nei sacchetti, tirando fuori un pacchetto di patatine; mentre i ragazzi sistemavano le cibarie e le bevande, Jesse tirò fuori da una tasca del giubbetto un sacchettino. "Guardate cosa ho portato" disse con fare divertito al gruppo; tutti si girarono sorpresi, non era la prima volta che vedevano dell'erba, ma era la prima volta che una ragazza la portava. "Ti ho mai detto quanto ti adori Jesse? E non lo dico perché hai portato l'erba, no no" le disse Jack, che subito si allungò per prendere il sacchetto che però venne rimesso in tasca da Jesse "Questa è per quando abbiamo finito di mangiare, non essere impulsivo" lo rimproverò subito la ragazza.

    [Il gruppo di amici, dopo aver mangiato, si siede su un divano e delle poltrone attorno al camino e dopo una lunga serata tra alcol e marijuana, si dirigono verso le camere da letto per dormire]

    "Bene bene" disse Kenny "abbiamo un problema, non ci sono abbastanza posti letto, qualcuno dovrà dividerlo" e subito il suo sguardo si posò su Nora che, arrossendo, disse "Beh, io e Jesse possiamo dormire assieme" facendo scemare l'idea di Kenny di dormire assieme.
    "Ma scusate un attimo, se Jack si è addormentato sul divano, non possiamo usare il suo letto?" disse Pete con voce assonnata; tutti si girano verso di lui e, dopo un attimo di esitazione, Tony disse "Pete, quanto hai fumato?""Perché? Che ho detto scusa?" chiese Pete indispettito.
    "Chi cazzo è Jack?" disse Tony, convinto che il suo amico avesse le visioni.
    "Smettila di prendermi in giro idiota, sto parlando di mio fratello" ora la voce di Pete cominciava ad essere tremolante, la situazione lo stava mettendo a disagio.
    Ci fu una serie di sguardi imbarazzati tra i presenti e Kenny disse "Pete, te non hai fratelli amico; ti senti bene?"; convinto che i suoi amici gli stessero facendo un qualche scherzo di pessimo gusto, scese le scale per tornare nel soggiorno, che era vuoto. "Jack?" con voce spaventata, Pete cominciò a chiamare il fratello "Vieni fuori, lo scherzo non è più divertente". Una mano si posò sulla sua spalla: era Tony che lo guardava con uno sguardo interrogativo "Hai bisogno di dormire Pete, ti sarà salita male l'erba" gli disse con un mezzo sorriso che nascondeva preoccupazione.
    "No no non capisci, siete tutti impazziti o cosa? Io ho un fratello ed era qui con noi! Ci ha aperto la baita ed ha acceso il camino!" il suo tono concitato fece accorrere Kenny "Guarda che il camino lo hanno acceso le ragazze, non ti ricordi? Erano così infreddolite che ci hanno fatto mettere a posto le cose mentre loro accendevano il fuoco. E la baita l'hai aperta te". Il panico prese Pete che, non sapendo che fare, corse su per le scale e si chiuse nella sua stanza.

    [Pete è nel suo letto che trema, gli amici hanno invano cercato di entrare nella stanza che però Pete ha chiuso a chiave]

    Nel buio, una figura sbuca da sotto il letto e poggia la mano sulla bocca di Pete. "Shh" disse Jack; nonostante il buio, il suo sguardo è pieno di terrore, come se si trovasse in una situazione di pericolo imminente. "Adesso tolgo la mano, ma te non devi urlare, parla sottovoce" bisbigliò Jack a Pete e, come d'accordo, tolse la mano dalla bocca di Pete.
    "Jack, dov'eri finito? Gli altri dicevano che non esistevi e che mi era salito male il fumo!" disse Pete, cercando di tenere un tono di voce basso nonostante l'agitazione.
    "Pete, adesso ti dirò una cosa che probabilmente farai fatica a capire, non l'ho ancora capita bene pure io: qualcuno non è chi dice di essere. O meglio, quanti eravamo quando siamo arrivati?" gli chiese. "Jack, cosa stai dicendo?" gli disse il fratello che, suo malgrado, si accorse che qualcosa non quadrava. "Ti ho chiesto seriamente di fare un conto di quanti eravamo quando siamo arrivati qui" gli disse Jack alzando leggermente la voce. "Ok ok, allora, eravamo noi ragazzi più le tue due amiche, quindi sei" "È questo il punto: io non ho portato due amiche, ho invitato Jesse e basta".
    Pete, che fino a quel momento aveva solo avuto il presentimento che qualcosa non andasse, ora cominciava a rendersi conto che tutta la situazione era piena di inesattezze, come per esempio il fatto che fino ad un certo punto della serata, Nora non avesse parlato o interagito con nessuno, tranne quando aveva seguito di sopra Kenny; effettivamente non ci aveva badato troppo, ma questa situazione si era ripetuta in più occasioni con quasi ogni membro del gruppo, tranne che per lui e Jack.
    "Cosa stai cercando di dirmi Jack, che c'è un'intruso?" sapeva che la risposta alla domanda non era così facile "Non proprio; cioè, c'è un intruso ma la situazione è più complicata: non hai notato come tutti sembravano conoscere l'altra ragazza? Pure io all'inizio ero convinto di sapere chi fosse, ma durante la serata mi sono reso conto che non era così".
    In quel momento un suono impercettibile venne da fuori la loro camera, come un leggero strisciare di piedi. "Jack, ho paura; non so cosa stia succedendo, ma credo che agli altri sia successo qualcosa e la ragazza abbia a che fare con questo" ora il suono stava incrementando, qualcuno si stava muovendo fuori dalla loro camera.
    "Pete, tutto bene?" la voce di Tony li raggiunse da dietro la porta "perchè ti sei chiuso a chiave? Dai apri che mi fai preoccupare!" il suo tono tuttavia aveva qualcosa di strano: era effettivamente preoccupato, ma come quando qualcuno cerca di fingere preoccupazione, quasi per gioco.
    "Vai via! So che Jack esiste e che voi non siete chi dite di essere!" gridò Pete, con la voce che gli si strozzava in gola; dopo un momento di silenzio, si sentì una risata, o meglio, un suono che ricordava una risata fatta all'unisono da più persone ed un odore acre si cominciò a propagare per la camera.
    "Cos'è questa puzza?" la voce di Jack, che dovette quasi urlare per farsi sentire dal fratello sopra quella strana risata che aumentava sempre più di tono, era carica di terrore puro; il fratello cominciò a tossire e corse ad aprire la finestra per cercare di respirare, ma in quel momento la porta della camera, l'unica cosa che li divideva da qualsiasi cosa ci fosse dietro, venne colpita violentemente fino ad aprirsi, mostrando i loro amici, o chiunque si stesse spacciando per loro, fermi nel corridoio completamente nudi, con le bocche spalancate e gli occhi completamente neri, "come quelli degli squali" pensò Pete, ormai inginocchiato a terra che non riusciva a respirare.
    L'ultima cosa che Jack e Pete videro prima di svenire, furono i loro amici entrare nella stanza, con le braccia alzate verso il soffitto e la testa all'indietro, sempre con le bocche spalancate, mentre dal corridoio emergeva una figura, quasi sfocata agli occhi ma allo stesso tempo nitida nella mente di Jack e Pete: una specie di uomo molto alto ma fatto male, le forme del viso e del corpo diverse da qualsiasi persona mai vista, come se qualcuno avesse provato a costruire una persona sena avere un modello da seguire; le mani, formate da solo tre dita lunghe, tremavano; gli occhi neri, come quelli dei loro amici; la testa era composta da due corna, simili a quelle dei cervi, e da una criniera che si estendeva fino alle spalle.
    "Kabut un Rak" gorgoliò la creatura nelle orecchie di Pete, il quale, quasi privo di sensi, sbarrò gli occhi come se avesse ricevuto una notizia sconvolgente, poi, annaspando, cercò di dire qualcosa ma solo un suono troppo flebile per essere udito uscì dalla sua bocca, poi svenne.

    [Estratto dal giornale locale uscito una settimana dopo l'evento]
    "Sono ancora in corso le ricerche dei cinque giovani scomparsi lo scorso week-end: secondo fonti autorevoli, i ragazzi avrebbero assunto alcol e marijuana durante la serata, dopo la quale non si hanno notizie certe. La cosa sconcertante che rende questo avvenimento ancora più misterioso di quanto già non lo sia, è stato il ritrovamento degli indumenti che i giovani portavano, facendo supporre gli investigatori che i ragazzi si siano allontanati dalla baita completamente nudi.
    - Io non riesco proprio a capire - ci ha detto lo sceriffo Donovan a capo delle indagini - siamo nel mese di Dicembre, avremmo dovuto trovare i corpi assiderati non lontani dal luogo della scomparsa e invece niente, non una traccia, solo impronte di un qualche animale selvatico. - ha concluso."

    Edited by Mr Tita - 23/11/2019, 19:02
     
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