Ho visto qualcosa al telegiornale serale che non riesco a spiegarmi

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  1. Mr Tita
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    Ex tita95

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    Io ed i miei amici di lavoro eravamo al nostro pub preferito la sera scorsa. Non un posto molto elegante ma con birra a basso prezzo ed abbastanza vicino a casa da non dover prendere la macchina. La serata era come tante altre, con noi quattro seduti ad un tavolo nell’angolo del locale, per lo più parlando di lavoro e sparlando del nostro capo. Essendo a metà settimana non c’erano molte persone, circa otto o nove in tutto il locale. Tutti se ne stavano per conto loro, il tipo di gente che trovi in un pub il mercoledì sera.

    Comunque, da dove sono seduto ho una buona visione della TV dietro al bancone. Jessie, la barista, sta pigramente cambiando canali tra cui quello del nostro telegiornale locale. Per un momento, sullo schermo, appare un'esplosione di rosso ed arancione, che collego subito ad un incendio da qualche parte, il quale sparisce subito quando Jessie cambia canale. Mi è sembrato tuttavia di vedere qualcosa di stranamente familiare in quelle poche immagini.
    “Ehi Jess, puoi tornare indietro di un canale?” le dico attirando la sua attenzione.
    Sullo schermo ritorna il tg locale e subito riconosco il condominio in TV. Il mio condominio, e sta bruciando.
    “Oh merda!” esclamo, abbastanza ad alta voce da far voltare verso lo schermo i pochi presenti. “Quello è il mio appartamento!”
    La gente nel locale diventa subito silenziosa, tutti con lo sguardo fisso sullo schermo. La TV mostra una panoramica dell’esterno della mia abitazione; la telecamera deve essere stata piazzata sul lato nord dell’edificio perché riconosco vari negozi al piano terra – gestione immobiliare, lavanderia, il minimarket, ecc. L’angolo in alto a sinistra sta andando a fuoco; non è affatto un grande incendio, ma sembra che alcuni appartamenti tra i quattro piani superiori siano già stati inghiottiti dalle fiamme.
    “Cristo, amico” dice uno dei miei colleghi. “Che … che situazione” - Un imbarazzante mormorio di consenso passa tra i tavoli. Nel senso, non do loro nessuna colpa, anche io non saprei che dire in una situazione del genere. “Già” rispondo, un po’ goffamente. Per fortuna il mio appartamento si trova a più di metà strada dalle fiamme ed è situato sul lato ovest del condominio. Incrocio le dita, sperando che le mie cose si salvino.
    La telecamera taglia su di un giornalista che si trova sulla scena. Quest’ultimo sta leggermente lontano dall’edificio; vedendo i negozi sullo sfondo riesco a capire che si trova sul lato nord ovest dell’edificio. “I vigili del fuoco arriveranno sul posto da un momento all’altro” dice il reporter “e fortunatamente saranno in grado di contenere questo orribile inferno prima che si diffonda. Come dicevo prima, è stata una fortuna che tutti siano stati in grado di evacuare l’edificio prima che le cose si mettessero male, chissà che tragici eventi sarebbero potuti accadere”.
    “Ci sta andando giù pesante” scherza uno dei miei colleghi. Mi viene da ridere; nonostante tutto, la situazione non sembrava così disastrosa al momento.
    Ma proprio in quel momento “Ehm … aspettate” dice il reporter “Ci sono arrivate delle notizie. Sembrerebbe … aspettate un attimo che aggiustiamo la visuale della telecamera”. La visuale, che prima era bloccata, ora si muoveva ad inquadrare una zona dell’edificio a circa metà altezza del lato destro. Tutte le luci dell’edificio erano spente, eccetto una. Comincio a sentire una strana sensazione di inquietudine mentre conto le finestre partendo dal basso.
    Quinto piano, seconda finestra a sinistra. Giuro di aver spento quella luce, penso subito; poi lo vedo. C’è … una persona affacciata alla mia finestra. La visuale della telecamera è troppo lontana per notare i lineamenti, ma è sicuramente un uomo e sicuramente si trova nel mio appartamento. Rimango pietrificato mentre la telecamera aumenta lo zoom e riesco a notare dei dettagli.
    La figura nel mio appartamento sta… danzando, o comunque sta facendo qualcosa di simile. Non saprei come altro descriverlo, si sta muovendo parecchio e in tutti i suoi movimenti c’è un che di ritmico. Comincia a muovere le braccia in aria avanti ed indietro, avanti ed indietro, dopodiché le muove su e giù lungo i fianchi. Poi si mette a battere i pugni sulla finestra. Poi ancora sventola le mani sopra la sua testa avanti e indietro. Tutto questo seguendo sempre lo stesso ritmo. 1,2,3,4,1,2,3,4. Si mette a saltare ed a muovere le braccia sopra la sua testa, come se stesse cercando di attirare l’attenzione di qualcuno lontano, ma tutto questo sempre seguendo lo stesso ritmo, ancora ed ancora; 1,2,3,4,1,2,3,4.
    “Ma che cazzo” bisbiglio con un tono rauco. Alla fine la visuale si avvicina abbastanza da permetterci di vedere le fattezze di questa persona.
    Sembra quasi una mia copia perfetta. Indossa gli stessi vestiti che indosso io ora, vestiti che ho cambiato pochi minuti prima di uscire. La sua faccia assomiglia alla mia, tranne per gli occhi. Occhi troppo grandi per appartenere ad una persona. Inoltre ha questa espressione di terrore comica dipinta in faccia, non so bene come descriverla. Immaginate una persona che finge di essere spaventata ma per gioco. Sarebbe anche stata divertente se la situazione fosse stata diversa, ma in questa circostanza è estremamente inquietante.
    Nessuno nel bar sta parlando. Quella “persona” sta ancora ondeggiando e sbracciando, battendo i pugni sulla finestra oppure saltellando in giro. Quasi non sento il giornalista dire che i vigili del fuoco sono entrati nell’edificio e stanno puntando al mio appartamento. Oddio penso, senza capire veramente cosa stia accadendo. Per favore non entrate.
    Rimango pietrificato a fissare lo schermo. Da questa angolatura si riesce a vedere a malapena, attraverso la finestra, la parte superiore della porta del mio appartamento, non troppo lontana dalla creatura che ancora si sta agitando. Ora sta tenendo la faccia tra le mani, scuotendo la testa da un lato all’altro come se dicesse “no”.
    All’improvviso la porta alle sue spalle viene sfondata, presumibilmente dai vigili del fuoco che sono riusciti ad entrare nell’appartamento.
    A questo punto la creatura si ferma di colpo. Riesco a vedere la sua espressione cambiare; la precedente espressione comica di terrore sparisce, lasciando spazio ad un grosso sorriso, pieno di enormi denti affilati. Poi le luci si spengono nell’appartamento.
    Tutti i presenti del bar rimangono in silenzio a fissare lo schermo mentre la telecamera torna indietro dalla ormai buia finestra. Nessuno dice niente e pian piano ognuno paga il conto e se ne va.
    Io sono subito andato da mia sorella dall’altra parte della città chiedendole se poteva ospitarmi. Le ho detto che c’è stato un incendio nel mio appartamento ed avevo bisogno di una sistemazione. Quando ho cercato online il filmato che ho visto nel bar, ho scoperto che l’ultima parte è stata tagliata.
    Non so cosa fosse quella cosa, ma spero che non abbiano spento l’incendio; spero che abbiano lasciato bruciare tutto.


    Edited by ;Isabel - 15/1/2019, 22:56
     
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