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Sono Lady Cupcake, prima del suo nome. Madre dei Pennuti, distruttrice della mia autostima. Creatrice del ciclo del Disagio e stermimatrice di germi.
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Questo accadde quando avevo circa 5/6 anni ma ricordo tutto come se fosse successo ieri. Eravamo andati al funerale di un cugino di mia mamma in un’altra città ad un paio d’ore di macchina. Arrivati alla casa, mia mamma andò da sua zia a porgere le condoglianze e io la seguii tenendole la mano. Credo che tra abbracci e pianti, mamma lasciò la presa. Quindi iniziai a cercare la sua mano senza però prestarci troppa attenzione, tenevo semplicemente la mia mano alta perché lei potesse prenderla mentre la chiamavo (c’erano TANTISSIME persone e la casa era piccola, quindi potevo solo vedere la gente davanti a me). Qualche minuto dopo la trovai o almeno così credevo perché lei mi prese la mano e iniziò ad avviarsi verso l’uscita per andarcene. Mentre mi stavo mettendo le scarpe pensai tra me e me – Wow, abbiamo fatto un viaggio tanto lungo solo per stare qui 5 minuti – il che mi lasciò il tempo di guardare la signora che mi stava tenendo la mano, realizzai istantaneamente che non fosse mia madre (avevano entrambe lo stesso cappotto nero) e dissi: “Tu non sei la mia mamma”, lei lasciò andare la mia mano e corse verso la stanza dove avevo perso mia mamma.
Onestamente, a quell’età lasciai perdere e semplicemente pensai -Oh, che divertente, ho tenuto la mano alla signora sbagliata pensando che fosse la mia mamma-, ho pensato questo per almeno una ventina di anni finché un giorno la verità mi colpì… quella signora mi stava portando via. Sapeva che non ero sua figlia e prese comunque la mia mano arrivando vicino al lasciare la casa con me. Se non avessi alzato lo sguardo e fossi realmente uscita dalla porta, chi lo sa cosa sarebbe successo. Fu inquietante perché lei non disse una parola fin dall’inizio… e ad oggi non ho idea di chi fosse, ma, signora inquietante che ha provato a rapirmi durante un funerale, per favore, non rivediamoci più.
Edited by DamaXion - 16/5/2021, 00:09
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Mr. Canotta
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La storia è diversa dal solito e sì, a tratti inquietante soprattutto a distanza di anni quando riaffiora alla mente il ricordo di quell'episodio. L'unica cosa che non mi convince è la ripetizione del termine "mano" in vari punti del racconto.
Edited by Kohei - 28/4/2019, 18:59
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Happy Urepi Yoropiku ne~
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A me piace, dopotutto le lnm sono brevi storie, molto basate (se vere) sulle emozioni dell'autore. Magari certe situazioni non spaventano noi, ma loro sicuramente sì, sono molto soggettive.
Edited by Kohei - 28/4/2019, 18:59
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Mr. Canotta
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L'angelo caduto
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"Il solo immaginare che ti sto uccidendo mi ha fatto venire un sorriso in volto "
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Altro che "mamma,ho perso l'aereo" dovevano fare "mamma,mi hanno rapito" . Ok,battuta a parte la storia è abbastanza orrorifica
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You are pretteh
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Cavoli, è successo anche a me.
Ero in vacanza in una nota località veneta, Bibione. Avrò avuto circa quattro anni. Era sera ed ero in un piccolo negozio (se conoscete il posto sapete di che tipo di negozi sto parlando). Eravamo io, i miei genitori e mio zio, fratello di mio padre. Ad un certo punto un ragazzino, visibilmente non italiano, mi prende per mano e inizia a camminare, insieme a me, verso l'uscita. A pochi metri dall'uscio, mio zio si accorge di quello che sta succedendo e interviene, salvandomi.
Io non ho il benché minimo ricordo tutto ciò. Me lo raccontano sempre i miei genitori e mio zio quando parliamo delle vacanze passate.
Probabilmente volevano rubarmi gli organi. Tuttavia, a me piace pensare che, se il ragazzetto mi avesse rapito, starei lavorando come trapezista in un famoso circo
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