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Un vento gelido scuoteva le fronde degli alberi, un innaturale silenzio aleggiava sulla sinistra foresta, solo la fredda luce di una spettrale luna piena rischiarava il tortuoso sentiero.
Diverse ombre avanzavano dinoccolate nell’oscurità della notte, sembravano fluttuare come spettri di un altro mondo, non producevano alcun rumore mentre si facevano strada verso l’uscita da quell’intrico di rami e radici. Tutto moriva e si rinsecchiva al loro passaggio, lasciando solo morte e desolazione.
A diversi metri di distanza la loro preda correva attraverso la fitta boscaglia, il respiro affannato, gli occhi sgranati dal terrore. I bassi rami le frustavano violentemente il viso, ogni venti passi si voltava rapidamente per controllare che i suoi inseguitori non avessero guadagnato terreno, digrignava i denti mentre una solitaria goccia di sudore scendeva dalla fronte seguendo il profilo del naso della giovane ragazza per poi gettarsi nel vuoto.
Il cuore le batteva all’impazzata nel petto, si domandava cosa avesse fatto di male per meritare tutto ciò, man mano che i suoi inseguitori avanzavano l’oscurità che li accompagnava si estendeva sempre di più, fin quasi a lambirla.
No! Non avrebbe permesso a quegli esseri di prenderla ancora!
Ciò che era accaduto anni prima non sarebbe accaduto di nuovo.
…
Faceva freddo, uno strano freddo, aveva tirato il piumone più su e si era girata su un fianco portando le ginocchia all’altezza del petto, in quella posizione fetale sperava di accumulare calore più in fretta.
Ma non fu così, anzi, il freddo si fece più attanagliante. Stufa, si alzò di scatto e a tentoni cercò la porta della sua stanza; appena fuori le sembrò di camminare su una spessa lastra di ghiaccio per quanto fosse freddo il pavimento, ma ciò non la fece demordere, nel buio trovò il corrimano della scala e scese al piano inferiore.
Tastò la parete dove sapeva esserci il regolatore del termostato, appena lo sentì sotto i polpastrelli accarezzò i segni in rilievo che indicavano la posizione della piccola manopola vecchio stile.
Strano, il termostato era ancora sulla temperatura impostata la sera precedente… ipotizzò che fosse rotto, fece per tornare sui suoi passi e rimettersi a letto, quando si rese conto che la stanza era più scura di quanto avrebbe dovuto essere. In effetti sembrava che fosse letteralmente scomparsa, non riusciva nemmeno a vedere le scale che avrebbero dovuto essere giusto lì, accanto a lei.
Mosse lentamente un passo dove pensava si trovasse un gradino ma non trovò nulla, si mosse ancora un po’ in quel luogo oscuro e realizzò di non essere più nella sua casa.
Improvvisamente dall’oscurità emerse un viso, un teschio avvolto da fumo oscuro le si parò davanti con il suo sorriso macabro.
Dopodiché i suoi ricordi erano confusi.
Tutto ciò che riusciva a ricordare di quegli infiniti giorni di prigionia era solo il dolore delle torture subite, era solo il dolore della perdita della sua innocenza.
…
Non avrebbe permesso che ciò accadesse di nuovo.
Ora era più consapevole, era più forte, ma sapeva che correre all’infinito non l’avrebbe salvata dal destino che l’attendeva.
Persa tra i suoi pensieri inciampò su di un ramo secco che si trovava sulla sua via, rapidamente ritrovò l’equilibrio e afferrò quello che era stato il suo ostacolo, non ci pensò su due volte e lo lanciò contro i suoi inseguitori.
Ma quel gesto fu vano: il ramo attraversò il corpo di uno dei suoi carnefici come se fosse aria; con rammarico riprese la sua corsa a perdifiato verso la salvezza.
La stanchezza la stava assalendo come il peggiore degli aguzzini, sapeva che non avrebbe resistito ancora a lungo, sapeva che non poteva nulla contro una forza tanto ancestrale, un forza che se avesse voluto le avrebbe tolto la vita con la stessa semplicità con cui si schiaccia una formica.
No, loro volevano solo giocarci, assaporare ogni suo grido di dolore e disperazione, assaporare il suo essere indifesa come una bambina nelle loro mani.
Ma ormai il tempo delle fughe e delle domande era terminato, l’oscurità l’aveva raggiunta e da essa una nodosa e morta radice si fece velocemente largo afferrandola per una caviglia, quella marcia appendice lignea la stava lentamente trascinando verso la base di un albero rinsecchito.
Tentò con la poca forza rimastale di opporsi, ma ben presto comprese che quella era la sua unica possibilità di salvezza.
Prese un ultimo respiro, chiuse gli occhi e si lasciò andare al freddo abbraccio della morte.
Le ombre svanirono nel nulla, come se non fossero mai esistite. Rimasero solo l’oscurità e il silenzio, come uniche testimoni di una vita travagliata, spentasi per liberarsi dalle proprie pene.SPOILER (clicca per visualizzare)ringrazio AndySky21 per aver dato forma alla mia idea contorta di questo racconto e per la sua pazienza ad indirizzarmi e correggermi
Edited by Rory - 6/9/2016, 18:47. -
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L'istinto mi dice HS, ma c'è un margine. Questo margine è dato dal fatto che la situazione "reale" degli inseguitori, che sono davvero creature demoniache, si spiega solo nell'ultimo passaggio. Poi c'è la conclusione della morte vista come una liberazione. Senza contare che tutto il racconto potrebbe essere visto in chiave simbolica e non realmente sovrannaturale. Preferirei vederlo in CP, sinceramente, ma aspetto altri pareri. . -
Indigo..
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Devo dire che è davvero molto carina, non ci sono momenti morti nella lettura, è scritta in un italiano corretto, è fluida e ben congegnata; piacevolissima. Consiglio Horror Stories con molti complimenti. . -
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Anche secondo me merita HS, se non altro per come è scritta . -
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Smisto . -
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Decisamente bella . -
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Molto molto bella, incalzante e ben scritta, mi è piaciuta molto.
Non sono sicuro di averne capito il vero significato, ma mi piace credere che sia una storia in stile "Allucinazione Perversa (Jacob's Ladder)".. -
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il bello di questo racconto e che può avere varie interpretazioni, tutto dipende dal lettore . -
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Molto bella e scorrevole, mi ha preso parecchio. Davvero bravo. . -
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Scritta indubbiamente molto bene. Non sono un fan del simbolismo e dei racconti che prevedono diverse interpretazioni, però questa si lascia leggere volentieri, molto belle le immagini descritte. Complimenti . -
Cavaliere Nero 94.
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Scritta benissimo .