Issei Sagawa - Il cannibale di Parigi

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    Issei Sagawa venne alla luce, a Tokyo, l'11 giugno 1949. Nacque prematuro e soffrì di carenza di ossigeno: un problema che spesso provoca danni al cervello. I primi due anni, a causa delle sue precarie condizioni, li passò, quasi sempre, in ospedale. Ristabilitosi tornò nella vita famigliare come si addice ad ogni bambino. Già a questa tenera età il piccolo Issei cominciò ad essere ossessionato dal cannibalismo. Lui stesso ricorda un gioco che, insieme al fratello, faceva con il padre e lo zio: quest'ultimo impersonava un mostro mangiatore di bambini che, dopo aver sconfitto il samurai buono, impersonato dal padre, prendeva i nipoti sottobraccio e correva per la casa con l'intenzione di trovare una pentola per cucinarli. Era un gioco innocente e divertente, ma Issei fa iniziare da questo gioco la sua ossessione per il cannibalismo. Questa orrenda pratica, non solo popolava i suoi sogni, notturni e diurni, ma influenzò anche le sue letture e la sua passione per l'horror, specie se prevedeva la consumazione di carne umana.
    Con l'adolescenza, l'argomento acquisì un tono di appagamento sessuale. Issei, come confessò a quel tempo al fratello, quando incontrava una bella ragazza provava l'impulso di mangiarla: il fratello non capì pensando solo ad una battuta, magari di cattivo gusto.



    Molto intelligente, Issei era però fisicamente debole e spesso colpito da malattie. Durante il periodo scolastico era spesso preso in giro per la sua bruttezza, per la statura bassa e per l'aspetto gracile; commenti che lo segnarono profondamente. Già allora Issei cominciò a mostrare segni di squilibrio a tal punto che gli psichiatri lo definirono un elemento estremamente pericoloso. Sul come mai non venne preso nessun provvedimento a suo carico, visto il parere estremamente negativo degli psichiatri, è forse da spiegarsi con la figura del padre Akira, un uomo molto ricco e potente, che sedeva al vertice della Kurita Water Industries. Il padre non tardo a coprire, a suon di denaro, i problemi del figlio. Issei venne così mandato ad Osaka per terminare gli studi universitari. Nel 1980, dopo essere riuscito ad iscriversi all'Università de La Sorbonne, Issei si trasferì a Parigi per frequentare il corso di letteratura inglese. Nella capitale francese poteva finalmente soddisfare le sue due grandi ossessioni: mangiare carne umana e le donne occidentali. Su ogni ragazza che incontrava, durante gli studi o in strada, ideava piani diabolici che però, per il momento, rimanevano nella sua mente. Ma il desiderio di soddisfare la sua insana ossessione crebbe ogni giorno e alla fine dalla teoria passò alla pratica. Si procurò un fucile calibro 22 e ogni sera usciva di casa in cerca di prostitute. Le portava a casa, ma, al momento cruciale, "mentre utilizzavano il bidet" come ha lui stesso sottolineato, non riusciva a premere il grilletto: la paura lo paralizzava. Decine di ragazze riuscirono così a salvarsi.
    Nel suo corso c'era una ragazza olandese, Renène Hartevelt, che catturò l'attenzione del giovane studente giapponese. Reène era molto bella e alta; era una di quelle ragazze che Issei aveva sempre sognato. Con la scusa della preparazione all'esame, riuscì ad invitarla a casa sua e presto capì che lei era la persona giusta su cui poter finalmente soddisfare il chiodo fisso che lo perseguitava dall'adolescenza. Al primo appuntamento il tentativo di uccidere la ragazza fallì grazie al fucile che si inceppò, ma al secondo invito, mentre la ragazza era intenta a leggere una poesia tedesca, Issei Sagawa le sparò alla nuca uccidendola sul colpo. Le nude parole non bastano a descrivere l'orrore dei giorni immediatamente successivi al delitto. Fece sesso con il cadavere e diede libero sfogo alla sua folle ossessione: mangiò carne umana proveniente da vari parti del corpo, altri pezzi li mise in frigorifero e altri li mangiò tostati o con l'aggiunta di sale e mostarda. Un folle delirio che durò quattro giorni.
    Solo il 15 ottobre cominciò a pensare a come disfarsi della carcassa. Infilò i resti in due grandi valigie che poi abbandonò nel Parco Bois de Boulogne. La maldestra operazione, però, attirò l'attenzione di molti curiosi che presto chiamarono la polizia la quale, dopo avere svelato il macabro contenuto delle valigie, non tardò a risalire al giovane giapponese che era stato visto abbandonarle. Dopo l'arresto, Issei, che ammise subito le sue responsabilità, venne rinchiuso in un istituto psichiatrico a Villajuif. I medici francesi, dopo aver accertata la sua insanità mentale, lo dichiararono incapace di poter affrontare un processo. Sorse un problema: il costo per le cure, per il resto della vita di Issei, era ritenuto troppo elevato per il sistema giudiziario francese. Questo indusse le autorità a decidere per la sua estradizione in Giappone. Probabilmente il ricco ed influente padre di Issei non fu del tutto estraneo a questo paradossale comportamento delle autorità francesi. I colpi di scena non terminarono: in Giappone venne ricoverato nell'ospedale Matsuzawa di Tokyo dove venne riconosciuto sano e perfettamente in grado di sostenere un processo. Le autorità nipponiche cercarono, quindi, di imbastire un processo con l'accusa di omicidio della studentessa olandese; chiesero a Parigi l'invio della documentazione relativa al caso, ma dalla Francia non arrivò niente. Per i francesi sarebbe stata una sconfitta se Issei fosse stato processato e condannato dopo che loro l'avevano ritenuto inadatto a subire un processo.
    Il 12 agosto 1986, nell'impossibilità di processarlo, e ritenutolo sano di mente, a Issei Sagawa venne restituita la libertà. Un cannibale, reo confesso di uno dei crimini più orrendi che la società umana possa concepire, era ora un uomo libero.

    La morbosa curiosità del pubblico e dei mass-media era molto alta e Issei seppe approfittarne: in poco tempo divenne una celebrità in Giappone. Un anno dopo aver riacquistato la libertà, scrisse un libro, "In the Fog", in cui descrisse minuziosamente la sua storia, compresi i terribili giorni dell'omicidio della povera studentessa olandese; il libro vendette 200.000 copie e venne accolto positivamente dai critici. Issei Sagawa non si negò mai ad interviste, ospitate in tv, richieste di vario genere; ogni volta era più di disponibile a raccontare la sua vicenda e il suo atto di cannibalismo che lui ritenne sempre una cosa normalissima. Partecipò pure ad alcuni film porno in cui spesso era chiamato a far rivivere l'orrore delle giornate parigine. Venne spesso chiamato, da varie testate, a commentare fatti di cronaca nera. Scrisse vari libri e, per una rivista giapponese, ricoprì addirittura il ruolo di critico gastronomico. Divenne anche pittore, specializzato in nudi femminili. Nel 1983, il complesso rock inglese dei Rolling Stones, gli dedicò la canzone "Too Much Blood".

    Oltre a libri sul suo delitto, Sagawa ha scritto nel 1997 un libro di commento, Shonen A, sul serial killer di bambini di Kōbe del 1997, quando un quattordicenne chiamato "Sakakibara" o "Ragazzo A" ("Shonen A") uccise diversi bambini decapitandoli. Nel mese di giugno 2012, il canale YouTube della rivista VICE ha pubblicato un'intervista fatta ad Isse Sagawa. Nell'intervista, Sagawa ha affermato di aver in passato utilizzato la masturbazione per tenere a freno i propri istinti, che lo spingevano all'antropofagia.Ha tuttavia ammesso che, avendo raggiunto l'età di 61 anni, si trova ormai in uno stato di impotenza sessuale, e che teme quindi per l'eventuale riaffiorarsi di tali tendenze. Ha dichiarato, sempre a VICE, di sentire di "dover morire".

    Durante l'intervista, è emerso che Sagawa ha in passato fatto diversi viaggi per il mondo in compagnia di due ragazze, rimaste anonime, che lo "usavano solo per pagare i viaggi". Tuttavia, egli possiede diverse foto di tali ragazze da nude o seminude, pur affermando di non averle mai obbligate a scattare questo tipo di fotografie. È in costante necessità di soldi. Ha dichiarato, a giugno 2012, di non aver pagato l'affitto per 5 mesi. In passato, per racimolare soldi, ha girato un filmato pornografico nel quale aveva rapporti con una ragazza, per poi rivelarle i fatti di Parigi, osservandone la reazione di shock. Per lo stesso motivo, ha girato diversi filmati dietro pagamento, ad esempio uno in cui si misura in varie prove fisiche, uno in cui recita la parte del lupo della favola di Cappuccetto Rosso ed un altro in cui mangia una coscia di pollo.

    Oggi Issei Sagawa è un signore benestante, un po' anzianotto, anche simpatico, gentile e cordiale, che non disdegna di discutere del suo crimine nei vari talk show a cui viene invitato.

    L'intervista al killer:

    Video


    Qui riportate le immagini della carcassa della vittima:

    ATTENZIONE, SI SCONSIGLIA LA VISIONE DI QUESTE IMMAGINI A PERSONE SENSIBILI!





    Fonte: X


    Edited by & . - 1/9/2020, 23:57
     
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    Dio mio. Queste persone mi disgustano e affascinano allo stesso tempo.
     
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    Il video è lunghissimo, lo vedrò, magari domani.
    Comunque sia, come hanno fatto a non infliggergli la condanna a ergastolo o a morte? Quest'uomo fa schifo.
     
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    Vorrei entrargli nella testa.
     
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    ...assurdo.
     
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    Una volta ho visto un documentario proprio riguardo Sagawa, dove mostravano anche il suo appartamento (bello, va detto) e lui stesso diceva che si masturbava ancora per placare i suoi istinti, ancora presenti. Inotre si dice che i suoi vicini a Parigi abbiano anche sentito i suoi gridolini di piacere fichè consumava il ''pasto'' :killer:
     
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  7. Master™
         
     
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    Visto su Sky parecchio tempo fa :D
     
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  8. .:Ryuk:.
         
     
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    Su History Channel immagino ^_^ Era proprio quello. Dovrei averlo ancora registrato nel decoder
     
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  9. Syncnor
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    Inquietante come i soldi trasformino un crimine orrendo in qualcosa di cui andar fieri.
     
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    CITAZIONE (Syncnor @ 12/2/2013, 17:45) 
    Inquietante come i soldi trasformino un crimine orrendo in qualcosa di cui andar fieri.

    Vero. QUESTA è la cosa più creepy.
     
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    Ma ormai i soldi corrompono il mondo intero, non c'è da stupirsi..e i cannibali non fanno eccezione.
     
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  12. caleel
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    Beh, che c'e' da dire? E' un mito. Voglio dire, e' un cannibale/omicida/necrofilo che e' diventato famoso, in pratica l'ambizione di molti killer, ed e' pure in liberta, e con un mucchio di soldi. Lui, e' uno che e' riuscito nella vita.
    Non prendetemi per uno psicopatico, ho solo detto la mia :peoflow:
     
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  13. creepyAlpaca
         
     
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    CITAZIONE (.Tenken¿ @ 16/1/2013, 16:02) 
    Il padre non tardo a coprire, a suon di denaro, i problemi del figlio.

    "Non tardò" qwq
     
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12 replies since 16/1/2013, 15:02   2702 views
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