Silent William

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    «…e la ragazza va nel bagno accende la candela e dice Maria la sanguinaria per tre volte…»
    «Sì Sam, conosciamo tutti la storia di Maria, ce la raccontarono a noi quando eravamo al loro posto, ormai è vecchia, ma mio fratello me ne ha raccontata un’altra.»
    La giovane Cameron prese la torcia e si gustò le facce falsamente coraggiose delle sue lucciole. Adorava raccontare alle bambine storie dell’orrore e effettivamente suo fratello gliene aveva detta una che sembrava veramente perfetta.

    «Più o meno il concetto è lo stesso, ma la storia parla di Silent William, un ragazzo con un meraviglioso talento musicale che è stato ucciso da sua madre perché troppo rumoroso. La madre di William era una vecchia pazza e in città correva la voce che fosse una strega. Per impedire che potesse disturbarla anche dopo la morte, la megera gli cucì le labbra e gli tagliò le dita prima di seppellirlo. Come per Maria anche lui è costretto a uccidere chi lo evoca ascoltando le prime note della melodia che aveva composto poco prima di morire. Si dice che al suo arrivo possiate sentire la sua canzone, proprio quella che viene usata per evocarlo.»
    Le bambine sembravano terrorizzate, ma una si fece coraggio e chiese «Ma se non ha le dita, cosa può farci di male?»
    «Come siete giovani e innocenti… Dopo la morte gli sono spuntate delle lunghissime dita di legno nero con le quali può squartare le sue piccole vittime.»
    «Perché dovrebbe essere più spaventosa della storia di Maria?» chiese Samantha tentando di trattenere il sorriso.
    «Per due motivi. Il primo è che mio fratello aveva un amico che ci ha provato e due settimane fa è stato trovato morto con il ventre completamente aperto, e secondo, ho la musica sul mio cellulare.»

    Una delle bambine si lasciò scappare un gridolino, ma subito si tappò la bocca con le mani.
    «Zitta Agnes.»
    La rimproverò l’amichetta di fianco.

    «Chi se la sente di provare?» chiese Cameron.
    Gli occhi delle cinque bimbe erano sbarrati, avevano terrore anche solo ad aprire bocca, ma si vergognavano a dire che avevano paura.
    «Perché non lo facciamo tutte insieme?» suggerì Sam incontrando i loro sguardi.
    «Sì dai. Siete pronte?» disse Cameron prendendo il suo smartphone.

    La tensione era molto alta, le piccole tremavano come foglie al vento mentre la loro caposezione cercava il file giusto e alla fine, poco prima che Cameron desse il via, Agnes si mise a urlare e corse via in lacrime.
    A stento le due ragazze riuscirono a trattenere le risate e Sam si alzò per andare dietro alla “fuggitiva”.
    Cameron stava mettendo via il cellulare quando una delle bimbe chiese «Non ci proviamo più?»
    La ragazza fu presa alla sprovvista.
    «Volete farlo veramente?»
    Le quattro annuirono lentamente.
    «Ok mie coraggiosissime lucciole.»
    Cameron riprese il telefono e dette il via al file audio. In tutto erano solo tredici note provenienti da uno strumento stile carillon, abbastanza inquietanti, ma niente di che.

    Appena la melodia finì un fulmine attraversò il cielo notturno seguito dal terribile fragore del tuono e le bambine iniziarono ad urlare a squarciagola in preda al panico.
    A quel punto Cameron non ce la fece a trattenere le risate e abbracciò i quattro frugoletti che le si erano attaccate al busto.
    «Non vi preoccupate. Era solo un fulmine vicino.»
    «Come fai a saperlo? Potrebbe essere stato Silent William.»
    «Se fosse stato lui avremmo sentito la sua musica ricordi?»
    «Cam, ho paura.»
    «Calmatevi ragazze, era solo una storia.»
    «Cosa vuoi dire?»
    «Che non esiste Silent William, è solo una leggenda, una storia fatta appositamente per mettere paura. La musica che avete sentito me l’ha mandata mio fratello, ma nessuno è morto per averla ascoltata.»

    Appena finì di dire quella frase dal silenzio della notte una nota echeggiò seguita da altre dodici, poi iniziò una melodia molto triste che paralizzò le cinque.

    «Sam, non è divertente. Smettila!»

    Nessuno rispose e la melodia andò avanti fino a finire con le stesse tredici note con cui era iniziata.
    Le bambine presero a piangere e Cameron tentò di stringerle tutte mentre con lo sguardo cercava qualunque movimento nel buio.
    Lentamente si avvicinò verso un angolo del bungalow portandosi le bimbe con sé e afferrò una lampada da tavolo come arma.

    Improvvisamente il suono di qualcosa che gratta contro il legno le fece rabbrividire, ma non potevano scappare. Solo in quel momento Cameron si ricordò di avere ancora la torcia con se e l’accese per guardare in direzione del rumore. Qualcosa fu illuminato, ma per meno di un secondo: qualunque cosa fosse si spostò talmente veloce dal raggio di luce che nessuno riuscì a dire cosa potesse essere, ma di sicuro non erano più sole.
    Una delle bambine si mise a chiamare la mamma e le altre stavano andando in iperventilazione per colpa del pianto.
    La ragazza non sapeva cosa fare, ma sapeva di dover proteggere fino alla fine le bimbe, così si mise davanti al gruppo brandendo la sua patetica arma nella destra e tenendo la torcia con la sinistra.

    La piccola Penelope era vicina al muro e d’un tratto qualcosa le afferrò l’avambraccio trascinandola verso l’alto. La poverina gridò con tutto il fiato che aveva in corpo, ma l’urlo morì presto insieme a lei. Cameron puntò la torcia verso il soffitto giusto in tempo per vedere il mostro mentre strappava il cuore dell’innocente bimba con le sue orrende mani abnormi. Aveva l’aspetto di un ragazzo giovane, aveva i capelli neri in disordine e dei vestiti sgualciti, ma il suo pallore, le sue scure mani allungate, i suoi occhi neri come il filo che gli cuciva le labbra, la fecero rimanere senza fiato.
    Provò a urlare, ma la paura glielo impedì e rimase paralizzata mentre il mostro lasciava cadere il corpo di Penelope per concentrarsi su un’altra bambina.

    Le tre piccine corsero in preda al panico in direzioni diverse; Lily tentò di scappare verso la porta, ma William, che era ancora attaccato al soffitto in maniera innaturale, andò verso la parete. Si spostava a scatti, con delle movenze che ricordavano quelle dei ragni, fece sbattere la porta che la bambina aveva appena aperto facendo entrare uno spiraglio di speranza e racchiuse la sua piccola testa nella mano sinistra. Le lunghe dita nere la cinsero completamente mentre le sue grida venivano soffocate dal palmo; senza che dal viso trasparisse il minimo sforzo, William strinse la mano rompendo il cranio di Lily con fin troppa naturalezza.

    Amy si era nascosta sotto il letto, ma il mostro l’aveva vista e buttandosi in terra iniziò a gattonare velocemente nella sua direzione; Cameron poteva sentire la bambina gridare, ma non vide di preciso cosa accadde, assistette solo allo sfaglio di sangue che venne da sotto quella branda e la fine delle urla.
    Poi fu il turno di Pam. La piccola stava provando a scappare dalla finestra, ma William le arrivò da dietro e con un colpo deciso le infilò la mano nella schiena afferrandole la spina dorsale, sembrò inspirare profondamente e senza preavviso girò il polso saturando la stanza con un forte rumore sordo e la bimba cadde a terra morta.

    Una ad una le aveva prese tutte, era rimasta solo Cameron in fondo alla stanza.
    Ancora aveva in mano la torcia e la stava puntando verso il viso di William.
    Il mostro si avvicinò lentamente, le fece una lieve carezza sul viso con una delle sue lunghe dita di legno mentre con l’altra mano le prese la torcia.

    La luce si spese ed un ultimo acuto grido squarciò la notte, poi, finalmente, regnò il silenzio.

    Samantha teneva la piccola Agnes in collo, le aveva fatto lavare il visino e l’aveva abbracciata fino a calmarla. L’aveva convinta che non esisteva nessun Silent William, che era stato uno scherzo di Cameron per spaventare le sue amichette e ormai era pronta a tornare in camera e andare a letto.

    Edited by KungFuTzo - 21/8/2014, 18:33
     
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  2. OmegaDriver
         
     
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    HS seppur un po' scontata
     
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    Anche io dico HS. Purtroppo non nego che non mi ha colpito particolarmente e che, in fin dei conti, l'elemento horror si riduce a del mero splatter. Però è scritta bene e riesce a coinvolgere.
     
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    Mi dispiace sentire che l'horror è dato solo dallo splatter, avevo pensato di scrivere qualcosa che ricordasse storie come maria la sanguinaria (come dice all'inizio) e candyman, che andavano forti in tempi passati. Purtroppo e per fortuna le generazioni sono diverse, al prossimo contest cercherò di fare qualcosa di più originale :)
     
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    Se posso darti un consiglio spassionato, dovresti (o avresti dovuto) dosare meglio le diverse componenti del testo. Così come una qualsiasi horror story non può essere basata interamente sul fattore psicologico/narrativo non lo può essere nemmeno su quello horror di per sé, per quanto possa apparire paradossale. A livello tecnico la storia qui sopra è più che discreta, ma questa mancanza è la macchia più grande.
     
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    Comprendo cosa intendi e credo sia possibile migliorare sfruttando il personaggi che, devo ammettere, mi piace. Posso scrivere storie indipendenti riguardanti William o è come con le storie "a capitoli"?
     
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    CITAZIONE (KungFuTzo @ 6/10/2014, 22:40) 
    Comprendo cosa intendi e credo sia possibile migliorare sfruttando il personaggi che, devo ammettere, mi piace. Posso scrivere storie indipendenti riguardanti William o è come con le storie "a capitoli"?

    Sei libero di agire come preferisci.
     
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    Credo che verrà fuori qualcosa di divertente... :)
     
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  10. SeverusSnape.
         
     
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    A me è piaciuta molto! Sì, forse avresti potuto escogitare un finale più accattivante, ma è un racconto assai carino!
     
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    Grazie mille "professore"!!
     
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