Ciak, si gira!

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  1. SeverusSnape.
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    Trovai le pagine di questo scritto tempo fa e solo adesso ho deciso di postarne i contenuti. È una sorta di diario personale, senza date o luoghi. Non la definirei neanche un'autobiografia, perché di dettagli sulla persona non ce ne sono, o semmai furono al tempo omessi da chicchessia. Le pagine erano consunte e ingiallite, alcune anche stropicciate e macchiate (forse perché, probabilmente, era passato di mano in mano, oppure era stato calpestato parecchie volte e dimenticato a terra dov'era... non saprei), ma spinto dalla curiosità di leggerne il contenuto le portai a casa mia. Per rispetto alla persona che ha scritto ciò che vi ho allegato, ho deciso di depennare nomi. Ammetto di averlo trovato affascinante.

    Buona lettura.




    ***



    - Entra in scena, con andatura oscillante tipica di persone tozze e bitorzolute. Lo sguardo puntato continuamente verso la preda accuratamente scelta. Un uomo intelligentemente scaltro e disinvolto.
    Tipico di chi sa quello che vuole ma non conosce modo di arrivare ai propri scopi. Ed è in continua ricerca di stimoli nuovi e, con innumerevoli tentativi, cerca di raggiungere la meta prefissata.
    Non si sa cosa possa passargli per la testa. Perché sul suo viso vi è perennemente stampato un sardonico ghigno. E quindi continua a deambulare come un ossesso, imbottito forse di anfetamine, con gli occhi puntati sull'anima che ormai ha centrato.
    -


    Ho sempre pensato alla vita come ad una ruota panoramica. Pagavi il prezzo modico di un biglietto per salire e lentamente seguivi il percorso, senza conoscere quale tipo di panorama avresti scorto una volta arrivato in cima.
    Io ci sono arrivato in cima, oh sì. Diverse volte, a dire il vero. Ed ogni volta che pagavo il prezzo di quel biglietto - che man mano diveniva sempre più alto e la fila di persone sempre più lunga - avevo il piacere di poter centrare un altro piccolo particolare, uno dei tanti che mi era sfuggito la volta antecedente.
    Ho raggiunto uno dei miei tanti piccoli traguardi.
    Mi ricordo ancora la mia prima volta, quando salii. Ricordo l'adrenalina che scorreva nelle vene, la spasmodica voglia di voler raggiungere la vetta e, finalmente, l'inebriante successo. Mi sentivo come un dio, in pieno delle sue facoltà.
    Era meraviglioso poter decidere della propria sorte, di riuscire a plasmare il proprio avvenire in qualcosa di migliore.


    - Entra in scena. Stesso movimento, testa bassa, spalle ricurve su se stesso, espressione di scherno sul volto. Una stanza in penombra si distingueva, mura sudice, un'aria pesantemente viziata. Non vi erano finestre. Non c'era modo di far entrare aria pura.

    Poi le risa. Chiare e lente.
    Nulla di più eclatante è mai giunto alle sue orecchie.
    -


    Pensandoci, mi viene ancora da sorridere quando penso alle volte in cui, per davvero, sono salito su una di queste giostre, per poi compararle metaforicamente a una pantomima della vita. Mi scopro quasi un pensatore. Anche se, a dirla tutta, se c'è qualcuno che pondera su ciò che è giusto e su ciò che è sbagliato, quello sono io. Certe volte mi siedo pensando a tutto ciò che mi è passato e a ciò che potrebbe succedermi. E mi riscopro a risvegliarmi sulla medesima sedia e la medesima risposta: saranno la conseguenza delle nostre azioni.

    Quella volta, colui che distribuiva i biglietti per la ruota panoramica era stato un grande regista. Mi ricordo ancora quando andai a fare il provino per una delle parti di quel film e, guarda caso, coloro che seguivano i casting (assieme al regista) mi assegnarono il ruolo dell'antagonista. Mi piacque subito al tempo.
    Forse perché sono attratto dalle menti perverse che hanno gli assassini.
    Il "Direttore d'Orchestra" aveva bisogno di una persona che non temesse la personalità iconica del personaggio che dovevo interpretare e con me ci aveva pienamente azzeccato.
    Sono solito mettere molta tempra nelle cose che faccio. Avrei letto qualche libro a riguardo. Di Serial Killer ne esistono molti.


    - Parte la registrazione.

    Un uomo legato ad una sedia, col volto esangue, convinto che quella sia l'ultima volta che avrebbe potuto tenere gli occhi aperti.
    Ed ecco la sua voce, roca e tonante, che risuona all'interno della scatola di ferro.

    Accarezza la sua vittima mentre gli sussurra che faceva bene ad avere paura.
    -


    Era ormai passato un mese e mezzo dall'inizio delle riprese e questo personaggio non mi stava facendo chiudere occhio da un pezzo. La sera, cercando di addormentarmi, leggevo gialli e horror di qualsiasi genere. Ero attento ad accogliere dentro la mia testa ogni atrocità commessa da questi personaggi. I loro subdoli piani, i loro delitti congetturati, la schizofrenia dei loro gesti... Personaggi privi di coscienza delle proprie azioni.
    Andai a prescrivermi un calmante e dei sonniferi. Neanche più le sigarette riuscivano a rilassarmi come una volta, nonostante fossi diventato ormai un fumatore accanito.
    Neanche più l'alcol aveva il suo effetto. Riusciva solo a rendere la voce più rauca di quanto non fosse diventata. Ero ossessionato. Comincio a chiedermi perché mai ho accettato di lavorare per questo film.
    Quella sera sarebbe stata l'ultima mia apparizione all'interno del film. Onestamente, penso di aver dato il meglio di me. L'unica mia amica era l'adrenalina provocata dall'aver raggiunto l'ultima vetta della ruota. Mi riscopro a sentirmi quasi sollevato.


    - Si avvia di fronte la vittima e, una volta ritrovatosi ad un palmo dal suo naso, assume una posizione contorta. E mentre lo squadra assaporandone ogni microespressione del volto che aveva davanti, gli sorride con veemenza.

    Estrae il coltello dalla tasca.
    -


    È stato l'ultimo giorno di riprese e tutto è andato liscio come l'olio. Mi sento pienamente soddisfatto. Finalmente, avevo dato vita ad uno dei personaggi più intriganti. Non sono mai stato così fiero delle mie interpretazioni.
    La ruota panoramica mi ha portato di nuovo giù. Il divertimento è finito. Chissà se un giorno avrei potuto nuovamente essere l'interprete di un film così entusiasmante...
    Ma va beh, mi conviene posar la penna e di preparare il letto.



    Sento uno squillo di sirene in lontananza e le macchine della polizia pullulano sotto il mio appartamento.

    L'ultimo Ciak mi aspetta.
     
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  2. Roger Rabbit
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    Bella! Forse un po' scontata ma molto ben scritta e gradevole.
    Quando si dice "Metodo Stanislawski" :asd:
     
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  4. SeverusSnape.
         
     
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    So che lo smistamento serve solo, come dice il termine, a smistare i lavori nella loro sezione di appartenenza, ma non è che posso avere un commento generale sulla storia? :) almeno mi rendo conto su cosa devo migliore. Grazie :peoflow:
     
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  5. OmegaDriver
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    Il finale è un po' scontato, ma la stesura è buona. Ha la struttura di una HS, non di una CP (sezione del contest nella quale tu l'hai postata). Dunque HS anche per me
     
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    Purtroppo l'ho trovata troppo prevedibile. Tuttavia è scritta bene.
    Se dovessi smistarla in CP sarei per il Cestino, ma si salva andando in HS.
     
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  7. SeverusSnape.
         
     
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    Thanks!

    Prossimo step#2: scrivere una storia e finirla in bellezza!
     
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6 replies since 6/9/2014, 08:25   290 views
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