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La scimmietta 8720, decise un bel giorno, di partire per Bananalandia, la leggendaria terra perduta dove lunghissime (perché la lunghezza conta) banane dorate, crescevano al posto dei fili d'erba e, come se non bastasse, l'ossiggeno era sostituito dal fumo di miliardi di canne bruciate.
Allora prese un bus alato, guidato da un unicorno capace di provocare tempeste grazie al potere primordiale delle sue scorreggie.
A metà strada, però, incontrò Razor Koopa che divorò l'unicorno. Quindi la povera scimmietta andò a piedi, ma questo non la scoraggiava, il desiderio di trovare Bananalandia era troppo grande, tanto da fargli crescere un paio d'ali di struzzo. Cosi la scimmietta riprese a volare, Bananalandia era vicina: il soave odore di marujana le accarezzava il naso e gli fotteva il cervello; era davvero fantastico.
Dopo qualche ora, giunse a destinazione. Gli occhi della scimmietta luccicavano alla vista di tutte quelle banane, forse per la gioia, o magari per l'aria un pò pesante, ma dettagli cazzo, lei era finalmente una scimmia completa. Fin quando... Non arrivò... Gianpancrazio! Egli era il guardiano di Bananalandia: una bestia alta quanto un mignolo del piede, pesante quanto un americano palla di lardo mangia-hamburger e croccante come un grissino. La sua pelle era di un rosa putrido, la sua faccia assomigliava a quella di una cagna sdentata, il suo corpo era peloso come quello di un tizio molto peloso e i suoi occhi erano rossi a causa del troppo crack.
La rivoltante creatura, gridando bestemmie in modo molto dislessico, afferrò la scimmietta 8720 per il collo, e la strappò in tanti piccoli pezzettini pentagonali. Dopo aver fatto ciò, la creatura si dileguò nel bosco dei dildi di gomma, e probabilmente si fece una sega.
FINE.
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