Il libro dei passi silenti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. stexpi
         
     
    .

    User deleted


    “E’ una cosa innovativa, fidati, non sarà come tutto quello che ho scritto prima, sarà un cosa seria, da far accapponare la pelle mentre lo leggi!” così dicevo al mio amico Andrea oggi a scuola. Avevo in mente una trama, ma non riuscivo a svilupparla, per quanto ci provassi.

    Tornai a casa e mangiai qualcosa da solo in cucina, poi andai in camera, mi sedetti alla scrivani con davanti il plico di fogli bianchi dove avevo deciso di scrivere il mio racconto, ma, per quanto mi sforzassi, non sapevo come iniziarlo.
    Passarono prima i minuti e poi le ore fino a che non mi addormentai. Mi risvegliai un paio di ore dopo, guardai i fogli e vidi che erano comparse delle scritte. “Non è possibile!” pensai “E’ la mia scrittura, ma non mi ricordo assolutamente di averlo scritto!”.
    Mentre dormivo, a quanto pare in uno stato di sonnambulismo, avevo scritto un’introduzione a qualcosa di non meglio definito; non ricordandomi niente, cominciai a leggere ciò che avevo scritto.

    Caro Lettore,
    prima che Lei inizi a leggere, ci tengo a informarLa che questo libro esiste in tutti gli universi, è uno di quegli oggetti detti “chiavi dimensionali”.
    Questi oggetti non sono eterni, come potreste essere portati a pensare data la loro importanza, ma si riformano più volte nel corso dell’esistenza delle dimensioni: almeno una chiave deve essere presente nella sua forma di transizione nella dimensione, se no dei guardiani si manifesterebbero per distruggere la dimensione anomala.
    Il testo che ha tra le mani è una di queste chiavi, in particolare si tratta del “Libro dei passi silenti”; è possibile che nella propria dimensioni esistano libri dallo stesso titolo , tuttavia questo è l’originale.


    Pensai che, per quanto strano fosse il fatto di averlo scritto mentre dormivo, sembrava promettente; l’unica cosa strana era che era scritto in rosso, ma la penna rossa era esattamente al suo posto ancora in cartella. Scrollai le spalle e aspettai che tornassero i miei.

    La serata passò come passano tutte le serate: chiuso in camera a studiare. Prima di andare a dormire, rilessi il pezzo che avevo scritto e su un altro foglio buttai giù una scaletta, ma non riuscivo a scrivere una continuazione: ogni volta che lo trovavo, il modo di continuare semplicemente spariva dalla mia mente e mi scoprivo a fissare le parole chiave della scaletta senza capire, così decisi di andare a dormire.
    Come mi addormentai , mi risvegliai in un altro posto. Non era proprio una stanza, era solo uno spazio nel suo concetto elementare: non c’era nulla, soltanto buio; potevo muovermi liberamente, ma il paesaggio intorno non cambiava… iniziavo ad avere paura.

    Dal nulla comparve una figura ammantata, un cappuccio nero con un bordino decorato in rosso gli celava la faccia; nonostante l’assenza di fonti di luce, potevo vederlo chiaramente, o almeno vedere il suo mantello chiuso da una fibbia dorata raffigurante un cervello umano.

    Lo fissai per un po’ con il cuore in gola. Stavo per rivolgergli la parola, ma lui mi precedette: non parlava la mia stessa lingua, ma ne parlava una che comunque comprendevo, anche se non sapevo come; aveva una voce profonda che riempiva lo spazio intorno a noi.

    Così dopo molti anni fa la sua comparsa nel vuoto un costruttore!” disse l’ammantato.
    “Un costruttore?”
    Immagino tu abbia già appreso cosa sono le chiavi, giusto?
    “Si, sono come dei punti di sovrapposizione delle diverse dimensioni, almeno da quello che ho capito”.
    Hai appreso molto più degli ultimi costruttori, ne sono sorpreso. Comunque ogni chiave ha un ciclo vitale, quando il ciclo termina in una dimensione, termina in tutte; se ciò accadesse prima che sia pronto il nuovo ciclo, allora le dimensioni si allontanerebbero, creando la possibilità che le stesse si separino formando degli universi nel vuoto”.
    “Ok, quindi una Chiave è come se fossero i nervi di un libro: se dovessero staccarsi, i fascicoli sarebbero liberi di andare ovunque”.
    Esattamente così, ma tornando alla domanda che mi hai posto prima, queste chiavi hanno bisogno di qualcuno che predisponga con la sua forza vitale un nuovo ciclo: queste persone sono dette costruttori
    Non replicai e, mentre ancora cercavo di capire cosa avesse detto, aggiunse: “Il nostro tempo per ora è scaduto, costruttore, ma non temere: presto sazierò la tua sete di conoscenza.” detto ciò, si girò e sparì. Mi svegliai di scatto nella mia stanza, seduto sulla sedia davanti al plico di fogli, ora una decina di pagine erano state scritte.

    Stavo per iniziare a leggere ciò che avevo scritto nel sonno, quando suonò la mia sveglia. Mi sentivo esausto, nonostante sapessi di aver dormito tutta la notte ma evidentemente il discorso con l’ammantato mi aveva lasciato senza forze.

    Passò la giornata e mi ritrovai la sera a leggere il manoscritto. Dopo l’introduzione descriveva brevemente le dimensioni: in teoria erano infinite,poiché all’interno di ognuna potevano formarsi altre sottodimensioni, ma le fondamentali erano quattro più il vuoto… poi solo fogli bianchi. Terminata la lettura, mi stesi sul letto stremato e senza accorgermene mi addormentai.

    Mi risveglia nel vuoto, davanti a me si trovava l’ammantato; la situazione era la stessa della notte prima, solamente che ora sapevo di più. L’ammantato disse “C’è qualcosa che vuoi sapere?” ci pensai su un po’ poi gli chiesi chi fosse.
    Domanda che prima non mi era mai stata posta. Tutti gli altri che raggiungono il vuoto chiedono della propria dimensione oppure delle altre, ma nessuno mi aveva mai chiesto di me; io sono ciò che rimane di una dimensione in cui non è stata possibile la formazione dei nuovi cicli vitali delle chiavi: ciò ha portato alla separazione della dimensione e alla formazione di un universo” rispose lui. Stavo per chiedergli di più, quando sia lui che il vuoto svanirono completamente.

    La mia sveglia stava suonando, ma quel giorno non resistetti e mi misi a leggere i fogli nuovi: essi narravano di un sentiero chiamato “sentiero dei passi silenti” attraverso il quale è possibile attraversare le pareti tra le dimensioni stesse.

    Passarono diversi giorni, io ero sempre più stanco e sempre più assetato di conoscenza. Ogni volta che potevo, raggiungevo il vuoto semplicemente addormentandomi. Ormai al libro mancavano un paio di pagine, avevo letto tutto sul sentiero e avevo posto all’ammantato le mie domande, in particolare sull’universo. Quando quel giorno mi addormentai, tutto fu diverso.

    Questa è la tua ultima domanda, ormai il libro è quasi completo. Il procedimento per finirlo è semplice: una volta che ti sveglierai, dovrai solo mettere la parola “fine” in senso letterale
    “Ho un’ultima domanda, una cosa su cui ho riflettuto parecchio: al nostro primo incontro hai detto che avrei dovuto usare la mia forza vitale, cosa intendevi?”

    Per la prima volta l’ammantato si mosse, scosse la testa e mi pose una mano sulla spalla “Domanda lecita, la cui risposta non ti piacerà” disse “Per potere legare le dimensioni c’è bisogno di una energia, questa è un’energia misteriosa, la base stessa della vita all’interno delle dimensioni; questa forza non è infinita ed è distribuita tra le creature di una dimensione: per averla bisogna toglierla a una creatura, in questo caso a te. Una volta posta la parola fine, cesserai la tua esistenza come creatura diventando parte stessa del manoscritto” detto ciò si alzò di scatto il cappuccio, vidi solo due orbite riempite da una luce azzurra.
    Mi risveglia in camera. Una penna stilografica collegata ad un ago infilato nella vena del mio braccio era apparsa nella mia mano; allora realizzai con cosa era scritto il libro: col sangue! Tentai di allontanare la penna del libro, ma non ci riuscii: il mio braccio si muoveva da solo, animato dalla volontà del libro. La parola fine venne tracciata sul foglio, il manoscritto si chiuse su se stesso e vidi con orrore che la mia pelle si staccava dal corpo per formare gli strati della copertina del libro.

    Ora il nuovo ciclo era pronto, una forza penetrò nel libro che sparì con un bagliore; nella stanza erano rimasti uno scheletro e la penna a sangue. Ora il ”Libro dei passi silenti” era pronto a iniziare un nuovo ciclo; visto che non aveva un titolo sulla copertina, le creature che lo possedettero da quel momento in poi lo chiamarono Necronomicon.

    Questa storia penso sia più un racconto di fantascienza che una creepypasta, ma in caso mi sbagliassi devo ripostarlo nella sezione apposta o smistate voi?
     
    .
  2.      
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Veterano
    Posts
    6,690
    Creepy Score
    +1,300
    Location
    Mondragone (CE)

    Status
    Anonymous
    Fantastico.
     
    .
  3.      
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Veterano
    Posts
    9,310
    Creepy Score
    +1,194
    Location
    Moonlight Falls

    Status
    Anonymous
    Fantastico anche per me.
     
    .
  4. HakunaPatata
         
     
    .

    User deleted


    E' molto bella, complimenti.
     
    .
  5.      
     
    .
    Avatar

    Tutto ciò che è tuo spetta a me di diritto, e mio dovrà essere.

    Group
    Member
    Posts
    7,998
    Creepy Score
    +146
    Location
    Dal lato oscuro della mia anima.

    Status
    Offline
    Storia interessante e scritta davvero bene.
     
    .
4 replies since 3/1/2014, 23:15   116 views
  Share  
.