Il Corvo Notturno 2: I Predoni dell'Atlantico.

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  1. Mordekai The Summoner
         
     
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    Il Corvo Notturno 2: I Predoni dell’Atlantico.

    Episodio 2: La Baia dei Dannati.



    Passarono 5 mesi dall’evento dell’Isola Nera, il clima torrido e estivo, lasciò spazio all’inverno e alla neve che sembravano chicchi di mais bianco volteggiare nell’aria.
    Il freddo pungente rendeva i membri dell’equipaggio irascibili e infreddoliti, ma l’unico che rimaneva impassibile e fiero era Valentine, che osservava imperterrito quel doblone trovato nella caverna, incantato dalla sua brillantezza.

    ‘’C-capitano Valentine.’’

    ‘’Si? Che accade Marcus?’’

    ‘’Dove siamo diretti con questo freddo infernale?’’

    ‘’4 mesi fa, quando eravamo nella colonia americana, Andrew mi disse di una baia…’’

    ‘’La Baia dei Dannati intende?’’

    ‘’Si, quella. E’ li che siam diretti, devo scoprire il significato di questo doblone.’’

    Dopo lunghe ore di agonizzante freddo, raggiunsero la baia. Il posto era avvolto da una fitta nebbia, i tetti della piccola cittadina erano decadenti e marci, un viandante con una lanterna si illuminava il cammino, era coperto solo da un cappello di pelle nera e un lunga tunica.
    Lo seguì vicolo dopo vicolo, fino a raggiungere una taverna li vicino, la White Moon, un piccolo pub stracolma di omaccioni dallo sguardo torvo e rabbioso che, non appena entrò Damon, lo squadrarono da testa ai piedi con fare di sfida.
    Damon non si fece intimorire molto, ma quegli sguardi lo infastidivano molto.

    Non si accorse che uno di loro gli sbarrava la strada e finì contro il suo petto:

    ‘’Ehi, guarda dove vai scarafaggio.’’

    ‘’Scusa amico.’’

    Quel grosso omaccione sferrò un gancio destro, ma Damon lo bloccò con la sua mano e strinse così forte da farla scricchiolare, finché il suo polso non si spezzò.

    ‘’Mai far infuriare Damon Valentine.’’

    L’omaccione era agonizzante al suolo, mentre si massaggiava il polso e gli altri assistevano in silenzio la scena.

    ‘’Damon Valentine, colui che ha ucciso il re d’Inghilterra durante la congiura degli spagnoli.’’- disse uno strano figuro con barba bianca, una casacca verde muschio e un boccale di birra nella mano destra

    ‘’E voi chi sareste?’’

    ‘’Sono io, zio Bradley.’’ Lo strano figuro si alzò, mostrando una lunga cicatrice sulla guancia e un sorriso a 32 denti gialli.

    ‘’Zio? E voi che fate qui?’’

    ‘’Vedi, nipote, nella Baia dei dannati finiscono tutti coloro che in vita han commesso efferati crimini e sono ancora ricercati dalla Corona Inglese. Ma dimmi, perché sei qui?’’

    ‘’Per questo.’’

    Damon mostrò il doblone che aveva recuperato sull’Isola nera, raccontando la sua peripezia a tutti i presenti e chiese quale storia o mistero si celasse dietro quella piccola moneta.
    Tutti i presenti gli risposero di dirigersi al promontorio del Grande Corno, un promontorio protetto da un guardiano e veggente, forse lui poteva aiutarlo nel suo dilemma.
    Bradley e Valentine si diressero al promontorio, attraversando la vegetazione e, con l’ausilio di un machete, tagliarono rami secchi e liane per aprirsi un passaggio.

    Giunti al promontorio, li furono attaccati da aborigeni con il petto coperto da segni bianchi, una sorta di pittura per spaventare il nemico, armati di lance o archi.

    ‘’Cosa volete stranieri?’’

    ‘’Cerchiamo il guardiano del Grande Corno, deve dirmi cosa c’è dietro questo doblone.’’

    Quando mostrò il doblone, tutti ne furono spaventati, ma l’avidità nei loro occhi era più forte.

    ‘’Nipote, scappa.’’

    ‘’Perchè?’’

    ‘’Questi sono i Predoni del Fuoco, scappa.’’

    Uno di loro con sputò del fuoco dalla bocca, incendiando parte del percorso. I Predoni del Fuoco sono i nativi di diverse colonie americane che si dividono in Predoni bianchi e Predoni rossi. I bianchi sono aggressivi e molto violenti con stranieri o nativi di altre tribù, si dipingono sempre di bianco perché è simbolo di purezza per loro e il fuoco è un esempio.
    I Predoni del Fuoco Rosso, invece, prediligono la purezza del fuoco come arma di difesa e per nutrirsi e lo usano per cerimonie religiose o per accogliere tra loro un nuovo arrivato. Si ustionano la spalla o la mano con un una sorta di ago bollente, dove viene inciso il nome.
    Scapparono il più lontano possibile, finché non si trovarono in un villaggio abbandonato.

    ‘’Dove siamo zio?’’

    ‘’In un vecchio villaggio dei…’’

    ‘’Andatevene stranieri, abbandonate il villaggio dei Rossi.’’

    ‘’Noi stiamo scappando dai Predoni del Fuoco bianco.’’

    ‘’Scappate verso il fiume del Serpente, noi vi aiutiamo solo perché non li sopportiamo. Forza, andate.’’

    E così, dopo una lunga corsa contro la salvezza, Bradley e Valentine raggiunsero il fiume del Serpente, assistendo da lontano a grandi colonne di fumo denso e esplosioni, ma ciò non impedì loro di raggiungere il Grande Corno. Arrivati li, un anziano, vestito di una lunga tunica verde muschio e un copricapo formato da ossa alzò il bastone e disse:

    ‘’Ti stavo aspettando Valentine, io sono Makundo.’’

    ‘’Un momento, tu sei lo stesso anziano sull’isola nera.’’

    ‘’Vedi? La conoscenza è potere. Comunque so perché sei qui, il doblone. Quel doblone cela la chiave per scoprire il tesoro dell’antico capitano François Jacqueline.’’

    ‘’E questo tesoro dove possiamo trovarlo?’’

    ‘’Vicino le colonie francesi, tanto francesi e americani vanno d’amore e d’accordo.’’

    Un polverone di fumo e fiamme avvolse lo sciamano che scomparve, lasciando Damon e lo zio perplessi. E se fosse una trappola o un tranello?
    Nipote e zio tornarono indietro alla taverna, con una storia da raccontare, ma furono colpiti alle spalle da delle frecce avvelenate e in pochi secondi, persero i sensi.

    ‘’Portateli dentro.’’
     
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