Il Corvo Notturno.

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  1. Mordekai The Summoner
         
     
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    E’ il 16 Aprile e la Regina ha organizzato una gita di 3 giorni sulla White Pearl, una nave lunga 25 metri, alta 5 e disposta di 150 camere da letto per nobili e commercianti. Una nave da ‘’crociera’’ se vogliamo dire così, disposta anche di 20 cannoni in caso di attacco da parte di pirati. Damon era sulla nave ammirando lo splendido panorama che lo circondava, ma il suo obiettivo era il nobile marchese turco, Malik Drabe, 47 anni. Era sulla prua della nave che parlava con Anton Drabe, suo cugino e un commissario reale, Arthur Velie. Si avvicinò per sentire la loro discussione, stando sempre appoggiato al bordo della nave.

    ‘’Signori, questa sera, il grande colpo avverrà alle nove in punto.’’

    ‘’Di che colpo parli Malik?’’

    ‘’Ruberemo i gioielli della regina e infine bruceremo la nave. Incolperanno il Corvo per questo atto ‘’tragico’’. Noi fuggiremo a bordo delle scialuppe di salvataggio.’’

    ‘’Eccellente piano.’’


    Un nobile che vuole uccidere una regina? E’ un atto riprovevole. La regina, per Damon, era l’unica a non aver ingigantito il suo potere. Era una donna umile e semplice per lui.

    ‘’Non posso che questo crimine avvenga. So che la Regina mi definisce un criminale, ma non posso permettere che venga uccisa. Però se fosse solo un trucco?’’- si domandò Damon arricciandosi una ciocca di capelli.

    ‘’Mi scusi, sa dove posso trovare la camera 112?’’

    ‘’3° piano della nave, seconda porta a destra…Ha un viso familiare lo sa?’’

    ‘’Si, in molti mi dicono così. La ringrazio e buona giornata.’’

    ‘’Anche a lei…’’

    ‘’Quei capelli, quegli occhi…Non è possibile! E’ lei!’’
    - Damon riconobbe la ragazza, il ‘’lupo’’ di 3 settimane fa allo spettacolo di Theodore. Ma cosa ci faceva lei sulla nave e perché?

    Si fecero le 15:30 e il sole picchiava forte sulle teste dei nobili. Damon trovò uno spazio ombroso sulla torre di vedetta della nave, godendosi la brezza marina e ascoltando i gabbiani che sorvolavano la nave.

    ‘’Ehi signore, lei non ha il permesso di stare li, scenda se non vuole rompersi l’osso del collo.’’

    ‘’Lei ha caldo?’’

    ‘’Si…direi di si...’’

    ‘’Allora salga sulla prua e si godi la brezza…Aspetti un secondo, lei è la damigella di prima, che ci fa qui?’’

    ‘’Che modi scortesi che ha, è così il modo di trattare una donna?’’


    Damon scese dalla torre e sistemandosi la camicia, si scusò per la sua insolenza. Passarono delle ore e il sole assumeva un coloro rosa scuro, misto ad arancio e rosso. Si stava preparando il ballo serale. Perfetto per Malik, così avrebbe fatto scattare il colpo e bruciato la nave, salvandosi la pellaccia, ma doveva fare ancora i conti con il Corvo Notturno.

    Erano le 20:30, mancavano solo 30 minuti prima del crimine.

    Malik era nella zona dei cannoni, svuotò dei barili di polvere da sparo e qualche litro di olio da lanterna.

    ‘’Il piano è perfetto. Dieci minuti allo Spettacolo.’’

    La regina era nella sua cabina sistemando dei documenti reali.

    ‘’Chi è?’’- domandò la regina.

    Improvvisamente, una fragorosa esplosione distrusse la prua della nave e tutti i nobili e mercanti scapparono alle scialuppe di salvataggio.

    ‘’Il Corvo Notturno. Che cosa vuoi da me?’’

    ‘’Regina, Malik Drabe è un traditore. Voleva commettere il furto dei vostri gioielli e in questo momento la nave sta bruciando.’’

    ‘’Perché dovrei credervi?’’

    ‘’Se non mi credete, guardate con i vostri stessi occhi allora.’’

    Fumo, lapilli e cenere volavano nell’aria e il volto della regina cambiò completamente espressione, la paura e il senso di colpa per non aver creduto alle sue parole, strinse la spilla al suo petto e disse:

    ‘’…Perché tutto questo?’’

    ‘’Credo si tratti di un tipico caso di avarizia. Ora si diriga alle scialuppe.’’

    ‘’E tu che farai?’’

    ‘’Ho un conto con Malik da saldare. Con permesso.’’

    Il Corvo Notturno dall’alto della torre di vedetta notò Malik e i suoi scagnozzi fuggire con tre sacchi pieni di gioielli.

    ‘’Quei gioielli non vi appartengono canaglie.’’

    Volò in picchiata sulle loro teste e colpì al volto, con un calcio, Malik. Pugni, calci, imprecazioni eran protagonisti di quella lotta sulla nave infernale. Nello scontro intervenne anche il lupo.

    ‘’Dovremmo collaborare come a teatro…Sei disposta?’’

    ‘’Onorata.’’


    Come una coppia di innamorati, si presero sotto braccio e il Corvo, con un movimento ondulatorio, fece girare il Lupo che sferrò calci sui petti di Anton Drabe e Arthur Velie, facendoli cadere contro i tralicci in fiamme, scomparendo nelle fiamme.
    Malik Drabe, invece, fronteggiò i due a colpi di spade.

    ‘’Pensate di potermi sconfiggere? Non siete nulla solo due animali che…Agh!.’’

    Un pugnale si conficcò nel braccio del nobile.

    ‘’Saremo due animali, ma siam sempre meglio dell’uomo, l’unica creatura senz’anima.’’

    Un altro pugnale si conficcò nella gamba, e poi un altro e un altro ancora. Il sangue sporcò l’abito bluastro di Malik, respirava affannato e non riusciva a reggersi in piedi.

    ‘’L’Inghilterra emana la sentenza…’’

    Un forte calcio nello sterno del nobile fece rompere il bordo in legno della nave e Malik cadde con un tonfo umido nel mare.

    ‘’Andiamo, o rischiamo di morire carbonizzati...’’

    Entrambi si tuffarono in acqua, abbandonandosi la nave in fiamme che si spezzava in due. Altra esplosione e la prua affondò per prima, seguita dalla poppa e il resto. Nonostante le fiamme, la bandiera inglese rimase intatta anche da bagnata.
    Raggiunta la terraferma, il Lupo affrettò il passo in un vicolo lì vicino.

    ‘’Scappi nuovamente vero?’’

    ‘’Io non scappo, cammino in fretta per asciugarmi.’’


    Entrambi si guardarono negli occhi, anche se coperti da una maschera, per un lungo periodo di tempo, così estenuante e pesante per altri.
    I loro respiri erano pesanti, le loro gote rosse, il loro cuore in fibrillazione e il freddo dell’acqua si trasformava in calore.

    Il Corvo Notturno e la giovane Alexia, ormai con il volti vicini e l’amore che li controllava, si baciarono.

    Quella notte il Corvo reclamò ciò che il suo cuore agognava da tempo.
     
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