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Alienoid.
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Quando ero un ragazzino, avevo un'immaginazione davvero attiva. Creavo scenari nella mia testa, creavo dei personaggi al momento e creavo delle storie per mia sorella più giovane per farla dormire... Ho pensato di avere un talento per esso. I miei genitori sorrisero quando ho cominciato ad usare il mio talento per i lavori creativi che portavo a casa da scuola. Quadri, storie, canzoni, archiviati su un disco compatto... E mia madre sì avvicinò e sussurro nel mio orecchio;
"Hai un ottimo dono Terry". E quel regalo restò con me per tutta la vita.
Alla scuola elementare non avevo molti amici, così li creavo. Sul posto. Ne avevo uno nuovo ogni giorno. Li disegnavo in uno dei miei libri. I bambini ridevano di me, ma non m'importava. Avevo la mia mente, ed era la mia amica. Mi sedevo da solo a parlare con i personaggi che avevo immaginato dal nulla. Avevano anche diverse personalità. Gli Insegnanti sorridevano ogni volta che passavo accanto loro.
"Come va con la tua immaginazione ?"
"Bene", rispondo, "Frank ha giocato con me oggi."
"Che dolce. Ora vai in classe."
Questo è tutto quello che ricordo fondamentalmente da quei giorni, oltre le mie avventure con la mia mente. Ma al liceo, ho incontrato una ragazza. Non mi ero mai fatto dei... veri amici prima d'allora, perciò ero così incredibilmente timido. Mi avvicinai a lei e iniziai a parlare
"Ehi, io sono Terry." Le dissi sorridendo, ignorando le risate dei miei amici immaginari dietro di me. Non sono mai davvero cresciuto fuori dalla mia immaginazione.
"Beh io sono Janet", disse con tono dolce. "Vogliamo essere amici?"
Da quel momento, ho trascorso la maggior parte dei miei giorni con Janet. Lasciai presto i miei amici immaginari, sparirono e io li dimenticai. Ma avevo un' amica. Non un' amica falsa, una vera, Un' amica con cui poter parlare, giocare.
Uscimmo insieme per diversi anni, dopo aver malamente abbandonato gli studi. Abbiamo avuto lo stesso lavoro, abbiamo vissuto uno con l'altro, abbiamo avuto tutto il tempo che ci serviva. Poi, quando avevo ventun anni, le feci la proposta. Come speravo, disse di sì.
Per i sei mesi successivi organizzammo il nostro matrimonio, e pochi giorni prima del matrimonio, Janet mi parlò .
"Dopo che ci sposiamo, possiamo andare da qualche parte?" Lei mi chiese.
"Sì" dissi felicemente, "io ho sempre voluto andare in Francia. Vuoi andare lì?"
"È la Francia sia! Lei rispose allegramente. Abbracciandomi stretto. Poi, le pareti della stanza iniziarono a diventare bianche. Dolorosamente bianche. Come nessuno bianco che avessi mai visto!
I mobili iniziarono a dissolversi nel nulla, le luci sparirono, afferrai Janet e mi precipitai verso la porta.Dopo aver messo la mano sulla maniglia e averla girata... diedi uno sguardo indietro. La stanza era vuota, c'eravamo solo io e Janet all'interno. Le pareti erano imbottite con cuscini e c'era un letto nell'angolo. Guardai Janet e lei mi guardò. Poi è iniziata a scomparire, prima piano poi ha iniziato ad andare più veloce. Ho provato a raggiungerla, ma le mie braccia erano bloccate all'interno di una giacca. Ho tirato, tirato e tirato, ma era inutile. L'ho vista sparire. Il mio amore, la mia vita, la mia unica amica. Andati. Lasciandomi in questa stanza vuota, una prigione. Un... Un manicomio.
Cosa posso dire? Ho una immaginazione davvero attiva.
Edited by Alienoid - 12/3/2015, 14:42. -
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Io dico AR... Scusa per l'attesa. . -
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Ripulisco e smisto AR . -
Tonight.
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Mi è davvero piaciuta complimenti per la storia! .
