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Kalinicta.
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Concordo con molti di quelli che hanno commentato. L'omosessualità è una scelta individuale dettata dal gusto pari al voto, cioè libera, uguale e segreta (più che segreta direi privata).
Non condivido l'idea della manifestazione GayPride, distoglie molto l'attenzione dal problema focale che è la parità tra etero e gay, per preferire una goliardia fuori luogo che in termini generici schiavizza e relega gli omosessuali in una categoria, quella degli esaltati, invece di rivalutarli a livello sociale e umano. Chi fa la checca, ostenta un atteggiamento eccessivamente femminile o mascolino, si cala per me nei panni di ciò che considera l'ideale di gay, isolandosi e differenziandosi dagli altri in modo opinabile; questo comporta un'ulteriore discriminazione che le "checche" stesse provocano. Personalmente, se una persona avesse atteggiamenti simili e questi mi dessero fastidio (in generale li noto ma non li faccio presenti perché fottesega) semplicemente la eviterei o farei spallucce.
Ho sempre considerato le tendenze sessuali un argomento strettamente personale e insindacabile, trovo giusto che ci siano coppie gay, sposate o meno, e coppie gay in grado di adottare bambini perché in fin dei conti due persone insieme possono essere una famiglia per chi ne ha bisogno, di qualsiasi sesso esse siano.
Diciamocelo, la discriminazione è ancora presente ma in quantità nettamente inferiori rispetto a trent'anni fa, la società è progredita e si è aperta, tutto questo clamore mosso da enti specifici e associazioni di manifestanti per qualcosa che può essere ignorato e/o denunciato non lo capisco. La legge protegge tutti dagli abusi, dal bullismo, dai maltrattamenti e dalla calunnia, indipendentemente dal sesso e dalle preferenze a letto, perché usare il metodo più stupido per sensibilizzare?.