Omosessualità

Per quel che penso io: nessun problema, due uomini che si amano non mi fanno né male né bene. Al limite li dico che sono dei buongustai, anche a me gli ometti piacciono tanto!
E nessuno mi venga a cercare gesù Cristo, perché sull'omosessualità non c'è una virgola nei vangeli.
D'accordo anche per le adozioni: un bambino solo viene pigliato per il culo, ma aspetta che si formi un bel gruppone di figli di checca, vediamo chi ha ancora voglia di fare lo stronzetto...

Il discorso degli effemminati, per me, è invece un po' più complicato: credo che sia l'emarginazione stessa a renderli esagerati. Lo penso perché anch'io, alle medie, sono passata per comportamenti simili.
In classe ero quella strana, brutta, cicciona e con gli occhiali, che rifiutava trucco e vita bassa e non cercava il fidanzato. Vedendomi esclusa, piuttosto che piegarmi mi rendevo ancora più strana: scrivevo racconti fantasy in una lingua inventata, facevo disegni macabri e bizzarri, e dicevo a tutti che di avere un fidanzato non me ne fregava niente (anche se in realtà soffrivo come una bestia ). So che è un ragionamento contorto e perverso, che non ha portato a niente; ma, finché ci sei dentro, non te ne rendiconto. È l'equivalente mentale della "posizione della strega" che assume il gatto quando si sente minacciato: per attaccare è inutile, ma lo fa sembrare più grosso, e quindi minaccioso.
Sono abbastanza convinta che un ragionamento simile passi anche per la testa delle "checche": l'estremizzazione del comportamento non è altro che un modo per cercare di affermarlo. E il gay Pride, secondo me, va bene anche così, perchéil suo obbiettivo dovrebbe essere proprio quello di fare casino. L'importante è che, per un gay pride, ci siano altre dieci manifestazioni serie. Possibilmente, aventi la stessa attenzione da parte dei media, che la maggior parte delle iniziative finisce in sordina. >.<"


Per concludere: eliminate i ruoli di genere, e le cose andranno molto meglio (soprattutto per i trans, che, per il disagio che hanno addosso, devono passare il martirio di operazioni e terapie estremamente lunghe ed invasive )