Il bacio della morte

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  1. itsosalbesteiner
         
     
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    Francis Shepard era un ragazzo biondo, alto, bello e ricco.
    Aveva tutto. Tutto. Una grossa casa. Una bella ragazza. Viveva sulle scogliere di Dover Castle, in Inghilterra. Suo padre era un imprenditore. Perse tragicamente la vita assieme alla seconda moglie precipitando dalla scogliera. Francis ora aveva trent'anni. Quando rimase orfano ne aveva ventotto. Ogni giorno firmava contratti milionari. Comodamente seduto nella sua poltrona di pelle. Dietro ad una grossa scrivania di mogano controllava il suo pezzo di mondo. Un mondo ricco e spietato.
    Lui ne era il piccolo re.
    Ogni giorno comprava terreni da ogni parte del globo. Ogni giorno qualcuno posava un mattone per suo conto. Ogni giorno qualcuno moriva dopo aver perso tutto a causa sua.
    Ma lui non se ne curava.
    Non poteva divenire ricco senza procurare del male a qualcuno.
    Era un pomeriggio di Luglio. Il Sole si stava congedando. Francis correva su di una dolce strada, diretto alla sua villa. Si fermò di fronte al suo cancello. Scese dalla macchina. Proprio di fronte al cancello si trovava un uomo, aveva quasi sessant'anni. Di stracci era vestito, di paglia il suo logoro cappello.
    Francis Shepard si mise di fronte a lui.
    Dietro di lui il Sole, che gli adornava le spalle come un lucente mantello dorato. Francis chinò il capo. Lampi uscivano dai suoi occhi di acciaio. Sembrava l'angelo distruttore mandato sulla Terra nel Giorno del Giudizio.
    Con voce potente e violenta poche parole:
    - Se ne vada immediatamente, o la schiaccio con la macchina!
    L'anziano alzò il capo di pochi centimetri.
    - Devo riposare le gambe, sono anziano e ho camminato molto, buon uomo, mi aiuti!
    Francis non si curò di quelle parole
    - Non intendo abbassarmi al suo livello, lei è un pezzente, se ne vada
    L'uomo si alzò, e con voce ferma recitò quasi una preghiera
    - Uomo di sporca coscienza, la tua fine è vicina! La morte busserà alla tua porta, ma tu sarai troppo stupido per accorgertene! Cenerà alla tua tavola, e tu non farai nulla per impedirlo. Danzerà con te, e tu cadrai ai suoi piedi, e nessuno verrà in tuo soccorso.
    In un battito di ciglia l'uomo sparì. Francis alzò le spalle, risalì in macchina e procedette nel vialetto. Il mendicante non si fece più vedere. Lui si dimenticò presto di quelle tetre parole. I suoi affari ebbero una forte impennata, macinava quattrini come un mulino macina grano.
    Una sera di ottobre era seduto a tavola. Da solo. Di fronte ad un lungo tavolo nero. Apparecchiato per uno. La fioca luce delle candele color avorio si sommava a quella del caminetto.
    All'improvviso il campanello trillò. Una. Due. Tre volte. Francis aprì la porta. Una giovane ragazza si presentava all'ingresso. Di nero vestita, scure erano le sue labbra. Gli occhi erano contornati da un pesante trucco, in tinta con il rossetto nero. I capelli erano lunghi e lisci, a tratti bianchi, a tratti neri.
    Il vestito era di seta, nero anche quello. Un filo di perle adornava il bianco collo. Francis la fece entrare. Lei si accomodò alla tavola, in fronte a Francis. La tavola ora era apparecchiata per due. Ella iniziò a mangiare, con calma, in religioso silenzio.
    Francis si sedette, si versò da bere.
    Anche lui riprese a mangiare.
    La pietanza della serata era il Lapin alla moutarde, più comunemente chiamato coniglio alla senape. I due finirono il pasto, quindi lei alzò il capo e sorrise, mostrando denti incredibilmente bianchi.Si alzarono all'unisono, una folata di vento spense le candele, pure il fuoco si acquietò. La luce della luna filtrava dalle finestre, e illuminava il centro del salone. La ragazza tese la mano affusolata. Francis la prese con delicatezza. Si sentì una musica, e i due iniziarono a danzare. Mentre ballavano Francis si ricordò le parole del vecchio.
    Ma ormai era troppo tardi.
    La ragazza sorrise ancora, ed egli cadde ai suoi piedi, folgorato d'amore per lei. Non urlò, non chiese aiuto.
    Francis Shepard venne ritrovato la mattina dopo, seduto a tavola.
    Era apparecchiata per uno.
    I suoi occhi spalancati, gridavano terrore. La sua bocca invece abbozzava ad un sorriso beffardo. Nessun segno di lotta. Dalle registrazioni delle telecamere nessuno era entrato. Eppure era sulla guancia destra di Francis Shepard. L'impronta di un bacio. Era di rossetto nero.
    Il bacio della Morte.

    Edited by itsosalbesteiner - 3/3/2015, 13:57
     
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    Pulisco e smisto in AR.
     
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    La storia non è proprio il massimo dell'originalità, ma l'ho trovata lo stesso particolarmente gradevole da leggere.
    Complimenti!
     
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2 replies since 26/2/2015, 09:58   136 views
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