Emarginazione nella classe.

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    Vedo che qui le elementari sono viste di buon occhio, in genere.
    Quando ero un bambino piccolo e andavo all'asilo, ero una patata lessa. Non ci capivo proprio niente, neanche che diamine dovessi fare con quei lego che ci davano. In realtà non riuscivo neanche a usarli, i miei compagni se li prendevano tutti.
    Saltai gran parte dei miei giorni all'asilo per problemi di salute, e perché mi rompevo le palle di andarci. Delle elementari ho un ricordo spiacevole. Il primo giorno piansi e non smisi più per i sette anni seguenti, anche se il rubinetto si stringeva sempre di più, diciamo così. Parlavo molto raramente, talvolta subivo qualche prepotenza in virtù della mia stupidità, anche se avevo e ho tutt'ora sempre voti eccellenti.
    Ricordo che quando ero in quinta stavo parlando con una ragazza (l'unica persona con cui riuscissi a comunicare, tralaltro) e a un certo punto lei mi disse: "ti stai svegliando", o qualcosa del genere. In effetti aveva ragione: alle medie diventai una specie di pagliaccio della classe, in senso totalmente benevolo, e uscii persino con i miei compagni, un paio di volte.
    Devo confessare che sono state le circostanze ad aiutarmi, in quanto nella mia classe era presente un soggetto inferiore persino a me sulla scala sociale. Tutta la cattiveria giovanile dei miei coetanei si scaricò su di lui, con intensità sempre crescente, a tal punto che verso la fine divenne quasi impossibile fare lezione perché la classe tremava come un campo di battaglia. Anch'io feci alcuni scherzi di pessimo gusto verso questo poveretto, ma mi sono riguardato.
    A settembre sarò in quarta superiore. Anche in questa classe, sia lodato il cielo, c'è un unico sfigato più sfigato di me, e anche adesso i miei compagni si sfogano su di lui. Dal canto mio, forse potrei farmi una vita a questo punto, ma la verità è che la solitudine si è infiltrata in me e non posso più farne a meno, un po' come quando mangi troppe schifezze e la tua flora intestinale corrotta ti spinge a mangiarne altre.

    Fine del mio blog!

    CITAZIONE (~Cedric @ 20/5/2018, 02:15) 
    Ricordo anche una persona. Gli piaceva colpirmi... Cercava di provocarmi. Ogni volta che mi picchiava mi diceva "Dai, reagisci ahah" ma io, no, non reagivo. Non sono come te, pensavo.

    Hai una pazienza notevole, al posto tuo io sarei già in riformatorio
     
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