L'ANIMA DEL REVOLVER

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  1. riddick97
         
     
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    La storia che sto per raccontare ha dell'incredibile, mi chiamo Jack, ho 32 anni avevo una famiglia, un cane e... un cancro provocato dalle sigarette che fumavo in modo spropositato.
    Ma partiamo dal principio, dopo aver scoperto del cancro ai polmoni che avevo, mia moglie mi lasciò, forse non voleva vivere con un moribondo che presto se ne sarebbe andato, Sharon, l'unica donna che per me era contata veramente qualcosa, porto via con sè nostro figlio che aveva appena compiuto quattro anni, ma lasciò il cane, un Golden Retriever nero che chiamavo Mojo.
    Il giorno che Sharon scomparve dalla mia vita avevo un controllo medico...In parole povere, dovevo andare a vedere quanto tempo mi sarebbe rimasto prima che il cancro vincesse la battaglia contro di me...Dissero che mi rimaneva un mese esatto, ed eravamo in Febbraio.
    Sulla strada del ritorno notai un negozio che mai avevo nemmeno intravisto, nonostante il fatto che quella strada l'avevo percorsa molte altre volte. Una tosse mi assali violentemente, succedeva spesso ormai, colpa della malattia con la quale convivevo...
    Il negozio in questione era un negozio d'armi, era un piccolo edificio solitario che stava ai lati di un incrocio, c'era un cartello, ''The Silver Soul of The Weapons''. Ero un amante delle armi, mia moglie...la mia ex-moglie mi aveva vietato una volta di comprare un revolver per paura che il bambino si ferisse, ma ora non c'era piu, ne lei ne il bambino, e data la mancanza di pollice opponibile per quanto riguardava il mio cane non c'era pericolo...
    Iniziai a camminare verso l'armeria quando mi sopraggiunse il pensiero del cancro...''Perche voglio comprare un revolver, mi serve?''La risposta arrivò in un lampo con la voce di un vecchio gracchiante:''Si, ti serve per salvarti dalla sofferenza''...Non riuscivo a spiegarmi ma andai con passo deciso e riuscii a notare le vetrine, molto sporche, che ostentavano vari Revolver, entrai dalla porta incrostata.
    Mi ritrovai in una stanza piccola, davanti a me un bancone, 7 fucili che spaziavano dai Kalashnikov ai Benelli.
    All'improvviso uscì ciabattando un vecchio che mi fece non poca inquietudine: era stempiato ma ai lati aveva dei capelli che si era sicuramente tinto, erano neri ma lui dimostrava non meno di ottant'anni. Era vestito con una camicia azzurra e dei pantaloni larghi e comodi di colore marrone, ai piedi calzava delle infradito gialle e grigie, comunque non fu questo a spaventarmi... furono gli occhi, uno bianco, totalmente bianco e l'altro di un colore simile al verde mischiato al grigio.
    Si mise dietro al bancone e io tentai di guardarlo negli occhi senza sembrarne spaventato... Inutile dire che il tentativo fallì.
    Non mi rivolse parola perciò iniziai io il discorso chiedendogli un revolver che non superasse i 450 dollari.
    Senza parlare fece il giro del bancone, mi chiese qual'era la mano che usavo piu spesso, la voce era vecchia e insolitamente familiare ma non sapevo dove averla sentita...gli risposi che ero destro, lui mi prese la mano senza tante cerimonie la esaminò accuratamente senza pero dirmi cosa cercasse esattamente...Io avevo comunque capito per cosa avrei comprato la pistola...Non appena sarei tornato a casa avrei caricato i proiettili nella corona che precedeva il tamburo, avrei puntato quest'ultimo alla mia testa e avrei premuto il grilletto...Per quanto riguardava il cane, avrei chiamato mio padre e gli avrei detto che Sharon era partita con l'auto verso l'aeroporto per andare in vacanza e che mi aspettava li, con la scusa del cane che non aveva sistemazione lo avrei dato a lui...Il vecchio parve uscire da una sua fantasticheria e prese da un cassetto del bancone una scatola nera di legno con intagli colorati d'oro, la mise sul bancone e mi guardò con le braccia incrociate...Io capì che dovevo aprire la scatola.
    Dentro era ricoperta di velluto viola e ospitava uu revolver molto strano...il manico era nero e allungato verso l'esterno, pr certi versi ricordava un fucile, la corona e la canna erano di colore grigio ma erano arricchite da motivi floreali creati dalla mano sapiente di un artigiano. I proiettili erano disposti in fila al lato della scatola e avevano gli stessi motivi della pistola, la palla contenuta nel bossolo infine era nera come il manico.
    Il prezzo era di 333,00 dollari.
    Era un pezzo veramente bello, mai avevo visto un'arma cosi...
    Fu con tono trepidante che dissi:''La prendo''.
    Il negoziante sorrise, i denti erano sporchi e malandati, il suo sorriso era una visione disturbante...
    Mi disse che la pistola era buona come pezzo da collezione ma era anche molto precisa e con i proiettili giusti (e qui mi indicò i proiettili sul tavolo) si potevano far PASSARE LE PENE DELL'INFERNO a chiunque. Queste erano le parole testuali. Mi disse anche una cosa che ancora oggi mi fa accapponare la pelle...

    Non la utilizzi sulle persone alle quali vuole bene fino a quando non le sara ordinato...

    Me ne andai senza rispondere, dopo aver dato i soldi al negoziante.
    A casa mi liberai del cane con il piano che mi ero prefissato e solo quando fui solo in casa tirai fuori la scatola.
    Dopo averla aperta caricai i sei proiettili la guardai soddisfatto e, dopo averla puntata alla tempia premetti il grilletto...

    Mi risvegliai sul pavimento della cucina, la pistola in mano, ancora fumante, stranamente mi sentivo energico cosi, alzai la testa dal pavimento soltanto per tirarmi indietro velocemente alla vista di colui che era seduto sul mio divano... Il vecchio negoziante.
    Costui mi disse che la pistola che mi aveva venduto era maledetta, toglieva i fardelli della gente per trovare altro loco dove porli...essa mi aveva privato del cancro.

    Io gli chiesi perche mai potesse essere maledetta una pistola del genere...la risposta che mi diede fu terribile.

    La pistola in questione aveva in sè l'anima di demoni Chaigidel, portatori d'inganni guidati dal principe stesso della falsita, Beelzebub, che stava sotto al comando di Satana stesso. Essa aveva un costo in anime che doveva essere pagato, il solo possedere la pistola era un contratto. Il costo era di cinque anime, e due di esse dovevano essere di persone care al possidente della pistola, se il contratto non veniva onorato l'anima del possidente diventava ella stessa un Chaigidel alla mercè di Beelzebub. Quando gli chiesi chi fosse, la risposta mi scioccò...Beelzebub.

    Alzai gli occhi dalla pistola per posarli sul negoziante, ma era sparito...
    La pistola iniziò a tremare e TORNO' da sola in mano mia...Io non volevo diventare un mostro ma, non volevo uccidere cinque persone, due delle quali sarebbero dovute per forza essere o mia moglie, che si, mi aveva lasciato ma che amavo ancora, o mio figlio, e il solo pensiero mi rodeva dentro o mio padre...Non ci pensai subito...Dovevo intanto sbarazzarmi di tre persone comuni e casuali, decisi di farlo...Il mio vicino a quest'ora stava dormendo sicuramente, erano le 6:66 del mattino...cosa!? No, 4:56 del mattino, avevo le traveggole...Misi il pesante metallo nella cintura e usci nel giardino di casa mia, la finestra della cucina del vicino era aperta, ora dovevo fare piano... Avrei dovuto ucciderlo nel sonno, ma sua moglie si sarebbe svegliata, e la figlia? Non sapevo cosa avrei fatto, arrivato nella stanza da letto guardai la faccia del sig. Moberry e di sua moglie...Misi un cuscino sulla faccia di lui e premetti il grilletto, socchiudendo gli occhi in attesa dello sparo, nessuno sparo, fumo nero s'insinuo nel tessuto del cuscino e il sig. Moberry morì sul colpo con i sintomi del cancro, il MIO cancro, ora avevo capito...La moglie non si accorse di nulla e io me ne andai con la maccina lontano da casa.
    Ero distrutto fisicamente e psicologicamente...mi svegliai al mattino nella mia macchina e al mio fianco c'era Beelzebub...Foleva sfottermi e sorrideva...Un lampo, presi la pistola e gliela puntai in viso e premetti il grilletto...Click-Click-Click-Click...nulla...Il vecchio mi guardò e sorrise...l'occhio bianco mi scrutò nell'anima...Il vecchiò si arrabbiò molto perche non mi uccise ma...fece qualcosa di diverso...

    Guardavo fuori dalla vetrina la gente che passava...Vidi una persona che stava per entrare, mi misi dietro al bancone, con un sorriso dissi: ''Benvenuta al Silver Soul of The Weapons" cosa desidera?
    La signora Moberry mi chiese una pistola che costasse meno di 400 dollari, quella donna era distrutta a causa mia e io ero li con fare invitante.
    tirai fuori L'UNICA pistola che costasse meno di 400 dollari...


    Commentate! Spero vi piaccia!


    Edited by Excalibur272 - 18/7/2012, 23:07
     
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    Mi ricorda molto Dylan dog ù-ù
    HS, aggiusto la considerazione che va in spoiler.
     
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  3. riddick97
         
     
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    Grazie per l'aggiustamento! In effetti, adesso ch me l'hai detto anche a me ricorda quel episodio del fumetto...comunque ho scritto tutto di sana pianta, non sono nemmeno un amante dei fumetti Dylan Dog XD, quelli piacciono a mio fratello.
     
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2 replies since 18/7/2012, 15:32   150 views
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