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Pipinoilbreve04.
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Da un po' di tempo i miei genitori hanno un rapporto conflittuale e per questo hanno deciso di andare in terapia di coppia.
Dopo 4 mesi di sedute, ieri mia madre confida a me e mio fratello minore che, quasi sicuramente mio, padre è bipolare e che molto probabilmente dovrà assumere psicofarmaci.
Ci ha anche detto di non "parlare" troppo con lui in quanto, durante la fase "negativa" tende a fare acquisti esagerati e non necessari (esempio stupido: una tazza che costava 30 euro comprata in un' erboristeria) ed anche comportamenti "paranoici" e di "vittimismo".
Inoltre, ogni volta che discute con mia madre ed o io, o mio fratello (18) o mia sorella (13) gli chiediamo gentilmente qualcosa, lui ci risponde di no o in modo sgarbato, come se volesse fare un dispetto a nostra madre (altro esempio: due giorni fa mia madre e mia sorella sono uscite in macchina e, al ritorno, hanno incrociato mio padre per strada mentre tornava dal lavoro. Mia madre accosta per farlo salire. Lui fa finta di niente e tira dritto. Mia madre lo sorpassa di pochi metri, ri-accasta, tira giù il finestrino e mia sorella gli dice di salire. Lui, lanciando un'occhiataccia a mia madre, risponde in tono secco ed indignato: "NO, preferisco farla a piedi". Ovviamente mia sorella c'è rimasta di merda).SPOILER (clicca per visualizzare)È uno sfogo più che una richiesta di consigli o altro, ma se volete dirmi qualcosa siete liberi di farlo
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Mustaine.
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Siate pazienti e soprattutto non impeditegli di assumere i farmaci - purché non faccia di testa sua.
Il disturbo bipolare è una rogna, si può guarire ma serve pazienza e tanta forza di volontá.
Il primo periodo sarà un po' strano, ma voi cercate di trattarlo normalmente, senza nominargli i suoi problemi, a meno che non sia lui a volerne parlare per sfogo.
So che i comportamenti da disturbo psichiatrico son fastidiosi, ma non è colpa del malato. Ne so qualcosa.SPOILER (clicca per visualizzare)Sono uscito da poco dalla terapia di Xanax per l'ansia e la depressione, seppure sia un fantasma, non mi è passata.. -
.Siate pazienti e soprattutto non impeditegli di assumere i farmaci - purché non faccia di testa sua.
Il disturbo bipolare è una rogna, si può guarire ma serve pazienza e tanta forza di volontá.
Il primo periodo sarà un po' strano, ma voi cercate di trattarlo normalmente, senza nominargli i suoi problemi, a meno che non sia lui a volerne parlare per sfogo.
So che i comportamenti da disturbo psichiatrico son fastidiosi, ma non è colpa del malato. Ne so qualcosa.SPOILER (clicca per visualizzare)Sono uscito da poco dalla terapia di Xanax per l'ansia e la depressione, seppure sia un fantasma, non mi è passata.
Grazie per i tuoi consigli! So bene che il bipolarismo è una brutta bestia, l'ho studiato a scuola. Ora come ora non so solo che il terapista ha consigliato ai miei di fare delle sedute singole, oltre a quelle di coppia (mio padre le faceva anche prima, e lo psicologo gli ha chiesto il permesso di consultare la psicologa da cui ricomincerà ad andare). Comunque, da quasi una settimana ormai, i miei genitori hanno detto a me ed i miei fratelli che proveranno a vivere separati per circa 3 mesi, perciò ora mio padre viene ospitato da sua sorella.
Ti ringrazio ancora per i tuoi consigli, li apprezzo! E spero che tu riesca a risolvere i tuoi problemi.
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Sono stato a controllo per quello che pare essere uno squilibrio ormonale e il medico mi ha trovato una roba preoccupante a livello dei genitali. Forse va operata. Non so bene come sentirmi. L'ennesima batosta alla mia disforia. Emotivamente sono a pezzi, psicologicamente non racconto nemmeno. Sembra sempre che certe cose succedano agli altri, che qualcuno sia più sfortunato di noi... tendiamo a dimenticarci che siamo sotto al cielo. . -
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Aggiorno dicendo che ho fatto dei test a cui sono risultato negativo... Servivano per capire cosa cavolo avessi di preciso e a che altezza dei genitali.
Da un lato mi rassicura che siano negativi, almeno i primi tre. Dall'altro sono spaventato e preoccupato perché continuerò a fare il giro di cliniche mediche private cercando di trovare il più santo dei medici che continuerà a farmi esami per cercare di capire cos'ho che non va. Oggi i dolori sono fortissimi, dovrei fare un'ecografia. Inoltre mi hanno trovato un'ectopia e forse dovrò operare anche quella in quanto potrebbe provocarmi lesioni pre-tumorali, e mi spaventa tanto il pensiero di dover subire una diatermocoagulazione. Dicono sia indolore, ma io sono disforico, non mi piace mi si tocchino i genitali e ancor di più il pensiero di subire un'operazione lì per una cosa del genere.
In sintesi: vorrei mettere fine alle mie sofferenze. E mi piacerebbe che il sarcasmo con cui lo sto dicendo non nascondesse un po' di cinismo.. -
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Probabilmente non lo leggerà nessuno, ma volevo sfogarmi un po'.
Uno dei miei molteplici problemi è che mi sento (e sono) tremendamente solo. Non ho rapporti con i miei compaesani, principalmente perché abbiamo uno stile di vita diverso (ad esempio, non gradisco l'ubriacarsi di continuo il sabato sera, perlopiù per una questione salutare, e non mi è mai piaciuto il calcio per ragioni che richiederebbero aprire altre parentesi). Scambio dei messaggi e degli incontri ogni tanto con i miei (oramai ex) compagni del liceo, ma è poca roba.
Non mi piace messaggiare a distanza, perché tendo a distrarmi e a fissarmi eccessivamente sulla chat (o, nel caso opposto, a non rispondere a causa dell'ansia) e perché poi non so come mandare avanti la conversazione, ma neanche mi piace uscire, perché senza avere cose da fare mi annoio.
Al contempo, sono terrorizzato all'idea di chiedere di unirmi a qualche comitiva, o all'idea di chiedere di uscire a qualcuno/a che conosco poco.
Nel primo caso, una delle mie paure è che tenderei a parlare solo con chi conosco e a parlare poco con gli altri. Mi avveniva sempre, ad esempio, quando andavo ai diciottesimi, o nelle giornate di open day della nostra scuola.
Un'altra mia paura è quella di risultare fastidioso (altra cosa effettivamente avvenuta spesso, ma delle ragioni ne parlerò forse in futuro) e di venire conseguentemente ignorato, o di ritrovarmi a gestire silenzi imbarazzanti.
A onor del vero, mi inquieta pure l'idea di chiedere di uscire a molti dei miei compagni, per la motivazione esposta alla fine del secondo paragrafo. A ciò bisogna pure aggiungere il fatto che, beh, non mi va di andare in discoteche et similia, né mi va di bere.
Ogni volta che ci penso, subentrano rabbia, rivolta agli altri e al sottoscritto (per la mia inettitudine), e tristezza (come conseguenza della prima). Non so che fare..
