La Ladra

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  1. Leda
         
     
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    L'ho incontrata quella sera in discoteca. Bella, sensuale... perfetta in tutto e per tutto.
    Faceva passi lenti ma le lunghe gambe le permettevano di essere veloce lo stesso. Una camminata da modella, perfetta. Occhi azzurri, come il cielo, c'era qualche piccola nuvola ma l'azzurro risaltava lo stesso. I capelli scurissimi le incorniciavano il volto con delicati boccoli arrivando fino a metà schiena.
    L'ho amata da subito e ho scoperto che era vicina a me più di quanto pensassi.

    L'ho vista spesso, del resto facevamo lo stesso lavoro e vedevamo (e vediamo) molta gente che non si può ritenere brutta, ma nessuna ragazza mi ha mai attratto quanto lei. Oh! Certo! Quante volte ho desiderato qualcosa di intimo con una delle modelle ma mai, MAI mi sono trovato a sognarne una, a sognare che mi baciasse, che mi abbracciasse e mi sussurrasse "Ti amo", e non succederà mai.

    Era così vicina a me, tutti i giorni, forse è per questo che un giorno mi sono fatto coraggio e ho deciso che sarebbe stata mia davvero, non solo nei miei sogni. Andava tutto bene finché non l'ho baciata. Finché non abbiamo fatto l'amore.

    Ma io la amo, non posso fargliene una colpa.

    Da quel giorno, da quel bacio e da tutto quello che è successo dopo l'ho avuta per me, solo per me.
    Lei era mia ma non la soffocavo, le davo tutto ma la facevo aspettare, l'amo ma non l'ho mai detto a lei.

    Mentivo, a me e a lei... Non le ho mai detto ti amo, il più grande errore della mia vita. Ora lei è qui, davanti a me.
    Deve alzare lo sguardo per guardarmi negli occhi, ma non ce la fa: quello che ha detto è troppo duro per me, e forse anche per lei.
    "Non è colpa tua..."
    Bugie, so solo dire bugie.
    "Se solo... se solo avessi avuto un po' di coraggio tu... io..."
    Sento qualcosa che pizzica dietro gli occhi, le lacrime arrivano in fretta e mi fanno cadere piano sulla panchina del parco. Non posso finire la frase.
    Le foglie rosse cadono piano come le mie lacrime, ma lei non le vede, le sue scarpe sono come una calamita per i suoi occhi... le deve guardare, il mio sguardo lei non lo sa sostenere.

    Oh! Non mi dire! Si è accorta che sto piangendo!
    "Riccardo... io, cioè tu non mi hai mai a... amata..."
    Era una domanda? No, perché se no non hai capito...
    "Stupida..."
    "Vedi!?" Si alza di scatto dalla panchina "Tu NON MI AMI!! Bugiardo! Bastardo... Io... io ti..."
    "Che devo dire, Amanda, non ho avuto il coraggio di dirti nulla, ti amo, ti ho amata dal primo giorno e da quando sei stata mia i miei sentimenti si sono fatti chiari... io prima non capivo... ora so che ti amo, che ho avuto tante ragazze ma tu sei la prima che ho amato. Ho baciato tante ragazze ma il mio primo VERO bacio me l'hai rubato tu..."
    "C-Che cosa?"
    Quella faccia stupita... finalmente l'azzurro dei suoi occhi raggiunge il colore grigiastro dei miei
    "Amanda, io ti amo, ma cazzo, tu sei un ingenua... non hai capito..."
    "Ho capito quanto bastava ma così non può durare, vedi, sono io che non amo, qui. Non ti ho mai amato, per me è stato solo un gioco, o meglio, una scommessa"
    Il suo sguardo è di nuovo basso. Cose c'è di interessante nelle foglie marce sul sentiero del parco? Ti ricordano me? Cosa sono, una foglia marcia? Faccio parte della tua vita solo per quel breve istante in cui le tue scarpe si poggiano su di me. Non ti sei accorta che c'era una cicca sopra quella foglia marcia che hai pestato? Ora ti tocca portartela dietro per un po', quella cazzo di foglia marcia che si chiama Riccardo, che si è innamorata delle tue scarpe perché ha visto solo quelle ma tutto il resto era ben nascosto della nebbia che è sempre nei tuoi occhi... Non sono nuvole... E' NEBBIA, NEBBIA.
    Le parole fanno male... Molto male.
    "Riccardo, hai capito? E' finita."
    E' finita, perché quando è iniziata? Sto in silenzio per un po', ma lei non finisce la frase, era tutto quello che voleva dire.
    Mi alzo dalla panchina e cammino piano verso l'uscita del parco.
    "Questo è un addio, allora. Addio, addio Amanda. Addio ladra di cuori, di baci. Sei una ladra, che piano piano ruba tutto e se ne va, senza guardare in faccia a NESSUNO. Amore... Tu sei stata tanto per me e lo sarai ancora, io invece per te sono stato solo una piccola parentesi. Allora... addio"

    Lo so, lo sento: ora mentre io sto uscendo lei si sta alzando e sta velocemente andando via, tira un sospiro di sollievo, non ha più pesi sullo stomaco, può fare shopping con le sue amiche senza problemi.

    Si divertirà oggi? Lo spero perché del resto, mi ha lasciato, è vero, ma io la amo e voglio che stia bene. Penserà per un po' a me? Verrà al mio funerale?

    Edited by Leda - 22/10/2014, 16:29
     
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  2. Kingor N&A
         
     
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    Racconto non scritto male, il tema è poco interessante, ma lo sviluppo non altrettanto. Sì ti consiglio di rivederlo per piccoli errori di battitura e parole mancanti, ma ci siamo.
    Per me va in Drammatico.
     
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  3. Kingor N&A
         
     
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    Ripulisco e smisto!
     
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    "Il solo immaginare che ti sto uccidendo mi ha fatto venire un sorriso in volto "

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    mentre lo leggevo ho immaginato che i protagonisti fossero due personaggi di one piece,o meglio,una coppia,e il mix mi ha commosso.
    la storia mi è piaciuta
     
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3 replies since 19/10/2014, 22:25   157 views
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