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‹ E c h o ›.
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Frequento questo college semi-rurale nella Pennsylvania occidentale e, come tutte le scuole del paese, questa ha la sua giusta dose di storie di fantasmi.
C'e il fantasma di Emma che infesta il teatro, quello senza nome che infesta i vecchi dormitori, un centinaio di corpi morti alla fine del laghetto, e così via.
Ma tutte quelle sembrano così inventate (anche dall'Amministrazione) che risulta davvero difficile crederci.
Ogni tanto si sente parlare di un fantasma che si aggira nel tunnel del nostro campus. Vaga tra il teatro già nominato ed uno degli edifici più vecchi, in cui si trovano alcuni dormitori, ma che viene principalmente usato per la sala dei banchetti.
Comunque, queste storie di fantasmi si sentono raramente. La maggior parte degli studenti non avrebbe saputo dire se questo dannato tunnel esistesse veramente. Ma alcuni dei miei amici, ed io stesso, hanno sentito parlare di questo tunnel da una delle persone che vivono nel palazzo alla fine di esso.
Lo aveva trovato mentre stava esplorando. Aveva avuto paura di qualche rumore ed era andato via senza guardarsi indietro.
Pochi giorni dopo ci raccontò questa storia. Corsi verso uno dei ragazzi della manutenzione che avevano girato un po' tutto il campus, e mi confermò l'esistenza del tunnel. Aggiunse soltanto "Non vorrei andare laggiù. Non senza prima accendere le luci".
Così, una notte, io ed i miei amici ancora immaturi, decidemmo di fare una corsa all'interno del tunnel...Con le luci spente.
Giusto per essere sicuri che nessuno si facesse male, strappammo delle pagliuzze e chi avrebbe preso quella più corta avrebbe fatto la corsa, mentre gli altri lo avrebbero aspettato.
Controllammo la visione notturna della videocamera e preso in prestito alcuni Walkie Talkie dai genitori di un mio amico che viveva a mezz'ora di strada dalla scuola.
Eravamo in cinque, quindi due avrebbero aspettato all'uscita del tunnel (attraversando l'edificio in questione) ed uno che avrebbe dovuto corrervi all'interno con la telecamera.
Se qualcosa fosse andato storto avremmo utilizzato i Walkie Talkie.
Ero dannatamente sicuro che avrei preso la pagliuzza più lunga ed alla fine fu il mio amico Jeff ad estrarre quella corta. Quando arrivammo giù nel tunnel era buio pesto e puzzava di pipì di gatto. Non avevo alcuna idea del perchè.
Jeff partì dalla fine, dove stava l'interruttore della luce (più che un interruttore era una leva gigante sopra una scatola di fusibili, si capisce il genere). Testammo il walkie talkie e tutti andammo in silenzio. Jeff contò tre respiri, poi lo tolse.
Rivolgemmo le nostre torce nella direzione opposta del tunnel in modo da poter vedere se stesse arrivando qualcuno, e per assicurarci che la visione nottura della telecamera fosse rimasta efficace. Sentimmo il rumore dei passi di Jeff per un minuto buono, prima di svanire del tutto. Poi aspettammo la chiamata che Jeff avrebbe dovuto fare. Aspettammo per quello che sembrò un tempo infinito. Poi d'un tratto si sentì una voce dal walkie talkie. Era l'altra "squadra".
"Ehy! Jeff è già partito? Ci stiamo annoiando da morire!"
Controllai il mio orologio. Jeff era partito da quasi un'ora.
"Amico, Jeff è partito un'ora fa, penso tu ti stia prendendo gioco di noi"
Il tunnel non poteva essere più di 400-450 metri di lunghezza, e per tutta la strada verso il basso non c'era una singola strada, scala, fognatura, porta o altra via d'uscita che portasse alle altre strutture.
Dopo qualche momento, sentii arrivare l'altra squadra.
Ero così stordito da sbattere contro il cemento, ma mi ci vollero pochi secondi per riprendermi e capire cosa avevo rotto. Era quella dannata videocamera. O almeno, ciò che ne era rimasto. Mancava l'obiettivo, la maniglia si era allargata, il mirino si era incrinato e lo sportellino dello schermo era appeso per dei fili.
"Dove cazzo è Jeff? Dov'è il suo walkie talkie?"
Era quello che continuavamo a chiederci quando finalmente si alzò, riempì il mio zaino di quello che era rimasto della macchina fotografica e disse:
"Cazzo, abbiamo bisogno di uscire di qui. Chiameremo al suo cellulare quando saremo fuori di qui"
Poiché il tunnel era dall'altra parte del campus dagli edifici più recenti, avevamo lasciato i nostri cellulare in macchina).
Sessanta. Sette. Fottute. Chiamate.
Lo chiamammo per sessantasette volte, ma lui non rispose mai. E' successo una settimana fa. Abbiamo chiamato più volte da allora. Dio solo sa quante volte.
Il suo compagno di stanza non la vuole smettere di scrivermi. Dio, ho tanta paura di dove possa essere. Starò diventando paranoico, ma la scheda SD della videocamera non c'era quando andai a controllarla.
Oggi ho ricevuto una mail, nella quale mi dicevano che c'era un pacco per me, nella stanza della posta. Quando lo aprii, trovai solo il cellulare di Jeff, la scheda SD della videocamera ed un biglietto, sul quale c'era scritto "Non devo guardare questo".
Il suo cellulare aveva smesso di contare a 99 chiamate, dalla ragazza di Jeff, dalla madre, ed innumerevoi messaggi.
Lui doveva essere ancora la fuori.
Sapevo che non dovevo guardare cosa c'era scritto sulla carta, ma volevo sapere dove si trovava Jeff.
Ho tanta paura in questo momento. Ho appena finito di guardare cosa c'era scritto in quella carta. Sono così fottutamente spaventato. Non appena avevo finito di leggere, la luce nella mia stanza si era spenta.
Erano giorni che funzionava ad intermmittenza, magari era una coincidenza.
Quello che mi preoccupa è che credo di aver visto, negli ultimi tre fotogrammi del video, il volto del custode.
Devo aver messo in pausa almeno venti volte, e sono sicuro che fosse lui. Doveva essere lui.
Ancora più preoccupante era il rumore che proveniva dal mio soffitto. Come se qualcuno stesse pestando lassù. Come quando vivevo al terzo piano.
Ma adesso mi trovo al quarto, e non c'e niente tra qui ed il tetto, se non circa tre metri di spazio per i canali di ventilazione, cavi o altro.
Quel rumore non sembrava intenzionato a smettere. Fatelo smettere!
Mi è arrivato un messaggio dal telefono di Jeff un minuto fa. Ho pensato che potesse essere il mio compagno di stanza, ma è tornato a casa per il fine settimana. Non sarebbe tornato prima di domani.
La porta si chiude e si blocca automaticamente. Una volta in soggiorno, mi accorgo che il telefono non c'e.
Ho provato a chiamare tre volte.
Al terzo squillo, qualcuno prende la chiamata. Ho sentito un respiro, poi hanno riattaccato.
Ho provato a mandare un sms agli altri, ma nessuno rispondeva.
Oh Dio, cosa devo fare?
Ho provato ad andare fuori, cercando di calmarmi fumando una sigaretta, ma la porta non si apre. Non importa quanta forza mettessi sulla maniglia, non riuscivo ad aprirla.
Sto per impazzire, me lo sento.
Il telefono di Jeff mi chiama.
Desidero di non aver mai iniziato a raccontarvi questa storia. Vorrei non aver mai ricevuto quella mail.
Vorrei non essermi mai incuriosito ed aver aperto quella scheda sul mio computer.
Ma più di ogni altra cosa, vorrei non dover sentire questo respiro che passa attraverso il mio telefono.
Dio santo! Il contatore non era in esecuzione. Ho preso il telefono che subito aveva riattaccato, prima non mi ero accorto di questo.
Il respiro è nel mio orecchio. Posso vedere la sua immagine riflessa nello schermo.
Lui sa che questa sarà l'ultima immagine che vedrò e mi sta facendo finire.
Non vanno mai giù in quel tunnel. Non seguono mai i consigli di un vecchio.
Arrivederci. Mi hai servito bene.SPOILER (clicca per visualizzare)Pasta tradotta in due momenti diversi, quindi potrebbero esserci delle incongruenze con i tempi verbali XD Mi chiedo inoltre perchè in queste paste ci siano tanti particolari inutili °°" Non possono avere solo i dettagli essenziali? Inutili inglesi ">> Anyway, spero che vi sia piaciuta. Io mi aspettavo di meglio XD
Fonte
Edited by DamaXion - 7/12/2016, 11:20. -
Dr_Surma.
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mi sn perso alla fine..... comunque bella pasta 
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bellissima, ma non ho capito il finale :S .
