Odino - Il dio degli impiccati

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    Ciascuno dei dodici uomini si riuniva intorno al fuoco sacro mentre il sarcerdote tirava a sorte il loro destino.
    Colui che veniva estratto si alzava in piedi nel silenzio generale. Con le mani legate dietro la schiena veniva costretto a salire su un cavallo, mentre il sarcedote gli infilava uno stretto cappio intorno al collo fissato al ramo di una quercia.
    Quando si alzava il suono dei corni il sacerdote spingeva avanti il cavallo facendo cosi pendere nel vuoto il suo cavaliere. Il cappio tirato verso il basso dal peso stesso dell'uomo si stringeva sempre di più fino a soffocare la povera vittima sacrificale.
    Questo era il sacrificio che gli antichi popoli del Nord facevano per propiziarsi il favore del loro signore degli dei: Odino, il dio stregone.


    LA LEGGENDA DI ODINO


    Figlio del gigante Borr e di Bestia, Odino è colui che, insieme ai suoi fratelli, Víli e Vé , uccide lo spaventoso gigante primordiale Ymir.
    Con l'immenso corpo di quel mostro, grande quanto il creato, i tre dei modellarono il mondo: con la carne del gigante plasmarono la terra, con lo scheletro le montagne, mentre con il sangue diedero vita ai fiumi e ai laghi.
    Gli antichi vichinghi chiamavano Odino il padre di tutti, poiché solo grazie al lui ogni essere umano e divino aveva preso vita. Essi lo pregavano con reverenza, ma soprattutto con profondo timore.
    Egli controllava i tuoni e i fulmini come suo figlio Thor, ma era il dio della poesia, della stregoneria e della conoscenza. Egli era il temuto re del regno celeste di Asgard, dove vivevano gli dei. In cima al suo trono erano appollaiati due grandi corvi in grado di scorgere tutto ciò che avveniva nel mondo. Essi vigilavano sul creato affinché ogni evento accadesse nel modo in cui era scritto nel libro del fato.
    Gli antichi vichinghi raccontavano che Odino portava sempre sul capo un largo cappello calato sul viso e montava un cavallo con otto zampe (Sleipnir), con in mano la celebre lancia Gungnir che gli permetteva di non venire mai sconfitto in uno scontro.



    IL SACRIFICIO DELL'OCCHIO


    Per quanto Odino abbia plasmato il mondo e tutti lo riconoscano come l'essere più sapiente del creato, egli è costantemente alla ricerca di nuova conoscenza. Lo si immagina sempre in viaggio per saziare la sua intensa sete di sapere.
    Egli attraversa come un grigio viandante i nove mondi a cavallo del suo destriero magico, oppure prende la forma di una grande acquila che volteggia maestosa sopra ogni terra.
    Nel lontano Est esisteva un pericoloso mondo abitato dai peggiori nemici di Odino: i Giganti e i Troll. Nel cuore stesso di quella terra veniva custodita una sorgente magica che donava un grande sapere a chi se ne abbeverasse: era la leggendaria sorgente di Mimir.
    Solo coloro che fossero disposti a pagare un prezzo altissimo potevano avvicinarsi a quell'acqua sacra senza venirne distrutti. Si racconta che Odino era talmente avido di conoscenza che accettò di strapparsi un occhio in cambio di un solo sorso d'acqua che sgorgava da quella sorgente.
    Odino, bevendo alla sorgente di Mimir, divenne così il dio della conoscenza, ma nemmeno questo gli fu sufficiente per trovare la pace. La sua fame di sapere era insaziabile: egli desiderava diventare il signore della vita e della morte.



    IL DIO DEGLI IMPICCATTI


    Il più grade desiderio di Odino era di vincere la morte stessa. Egli voleva conquistare il sapere occulto dei morti per riportarlo nel mondo dei vivi. Il re di Asgard allora legò una lunga corda al grande frassino che reggeva il mondo (Yggdrasill) e si sacrificò a se stesso impiccandosi.
    Egli restò appeso al grande albero per nove giorni e nove notti trafiggendosi infine con la sua lancia magica per porre fine al rito. Durante quella lunga agonia, che si concluse con la morte stessa del dio, la conoscenza dei morti entrò lentamente in lui nella forma di canti magici.
    Quando Odino riuscì infine a conquistare anche l'ultimo canto dei morti egli risorse a nuova vita più forte e potente di prima. Da quel giorno divenne noto a tutti i popoli del Nord come il dio degli impiccati.
    In suo onore i Germani sceglievano ogni anno dodici persone per partecipare alla cerimonia in ricordo del sacrificio del loro dio. Tra i dodici, colui che veniva infine estratto a sorte doveva morire impiccato proprio come Odino per saziare l'eterna fame di vita del loro dio stregone.


    ODINO E CRISTO


    La morte di Odino in questa cerimonia ha molte somiglianze con la morte del dio dei cristiani nella veste di figlio di dio: Cristo. I punti in comune dei due sacrifici sono molti.
    Entrambi sopportano una lunga agonia sacrificale, che nel primo caso avviene per impiccagione mentre nel secondo per crocifissione, e la morte sopravviene soltando attraverso l'uso di una lancia che trafigge il costato delle due divinità.
    Simili somiglianze condussero diversi studiosi dell'Ottocento d'origine germanica a vedere nella difusione del culto di Cristo nelle terre del Nord un semplice mascheramento dell'antico culto di Odino.
    Uno dei principali studiosi di questa teoria misterica fu Guido von List. Nel suo libro più conosciuto, L'occultamento del Wuotanismo nel Cristianesimo, egli sostiene che dietro la maschera della dottrina cristiana, diffusa solo nel Medioevo nei paesi del Nord Europa, esistesse ancora l'antica religione odinista. Un culto ancora vivo che vedeva in Odino il suo padre e signore.


    Guido von List


    IL CULTO DI ODINO NEL NAZISMO


    Grazie anche al lavoro di Guido von List l'Odinismo ebbe una seconda giovinezza durante l'Ottocento e nella prima parte del Novecento. Questa religione misterica negli anni Trenta venne assorbita a piene mani dal nazismo di Adolf Hitler e intorno a essa il regime fondò parte della sua dottrina esoterica.
    I nazisti ripresero la religione degli antichi vichinghi. L'aspetto più segreto ed esoterico di questo culto veniva replicato in circoli occulti a cui appartenevano i principali gerarchi dell'epoca, ma non mancavano nemmeno le cerimonie pubbliche: durate il regime vennero eseguite nelle vie principali delle città autentiche processioni in cui si celebravano gli antichi dei del Nord.
    Lo stesso Hitler, appassionato lettore di Guido von List, era convinto che Cristo e Odino fossero due volti di un unico dio. Dopo l'annessione dell'Austria si fece portare nel proprio studio quella che credeva fosse la lancia di Longino.
    Questa lancia, con cui un centurione romano avrebbe trapassato il costato di Cristo, era in realtà per Hitler la lancia di Odino, con cui il dio del Nord aveva trapassato se stesso mentre era impiccato.
    Ciò che interessava Hitler, oltre al valore sacrale dell'oggetto, era che la lancia garantiva al suo possessore la vittoria in ogni scontro.



    UNA RELIGIONE IMMORTALE


    La caduta del nazismo e l'avvento del modo moderno hanno lentamente cancellato il ricordo degli antichi dei del Nord, ma Odino è rimasto presente nella vita del suo popolo anche nel linguaggio quotidiano.
    Nel mondo anglosassone, infatti, Odino viene ricordato ogni settimana poiché in inglese la parola Wednesday (mercoledì) significa appunto giorno dedicato a Wotan, e Wotan non è altro che uno degli antichi nomi di Odino.
    In quasi tutto il mondo esistono ancora piccoli circoli religiosi che praticano la religione odinista al fine di non dimenticare l'antico culto del dio stregone, ma ormai è diventato un evento di nicchia quasi sconosciuto al grande pubblico.
    Il grande dio del Nord in grado di morire e rinascere è ormai solo un fenomeno di costume ricordato in film, serie tv o nei fumetti.
    Tuttavia, se si osserva attentamente una coppia di corvi ciondolare in modo sgraziato in mezzo a un prato nell'ora del tramonto, non si può non ricordare che la morte prima o poi calerà su di noi nel giorno scritto nel libro di Odino.


    FONTE
    Mistero magazine Luglio/Agosto 2015


    Edited by Silent Shadow - 27/9/2016, 20:39
     
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    Conoscevo già la leggenda di Odino che si impiccò sui rami dello Yggdrasil e l'ho sempre trovata affascinante, così come la teoria che compara Gesù Cristo al dio nordico.

    Anche per me è L&M!

    Edited by Er Mortadella - 28/9/2016, 19:22
     
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    La mitologia norrena mi affascina tantissimo. L&M per me.
    Chissà se l'espressione "costare un occhio della testa" per dire qualcosa di molto costoso in senso reale o metaforico si riferisce al tributo del Viandante da un solo occhio?


    Edited by Er Mortadella - 28/9/2016, 19:21
     
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    Pulisco e smisto!

    Edited by Er Mortadella - 28/9/2016, 19:20
     
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    "Il solo immaginare che ti sto uccidendo mi ha fatto venire un sorriso in volto "

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    Bello😇
     
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