quando era giovane abitava in una casa, in calabria, affacciata alla piazza della città. Conosceva molto bene un bambino molto piccolo (6-7anni) che le chiedeva sempre 10-20 lire per comprarsi le caramelle, dolcetti, pane e cose simili, dato che la sua famiglia era molto povera. Questo bambino era davvero molto affezionato a mia nonna, mia nonna dal canto suo ricambiava il sentimento, era un fratellino per lei. Ancora oggi ogni tanto me ne parla, anche se ormai son passati quasi 70 anni.
Era una giornata molto caotica in piazza, si divertiva correndo fra una via e l'altra, quando un camion che procedeva a velocità sostenuta lo investì fracassandogli completamente cranio e ossa. Ogni volta che mia nonna me ne parla si mette a piangere, descrivendomi la scena come orribile... un vero e proprio lago di sangue. Il lato creepy viene ora; per ben 3 volte vide lo spirito di quel bambino. Le prime due volte capitò mentre era in compagnia della sorella, quest'ultima vide la medesima cosa. Mentre la terza volta fu l'unica a poter assistere a quello che accadde, malgrado fosse presente anche altra gente. Entrambe le prime due volte, mia nonna e sua sorella stavano tornando a casa dalla sartoria in cui lavoravano, durante la prima volta videro un lago di sangue sgorgare dalle fognature, in procinto del punto in cui venne investito. La seconda, invece, fu una chiara visione dello spirito del bambino, a loro dire era un classico fantasma non a colori.
La terza, però, a mio dire è la più interessante. Mia nonna cuciva nella piazza, di giorno, era molto trafficata. Alzando lo sguardo si ritrovò davanti a se il bambino, era molto sorridente, felice. Aveva due grandissime ali bianche fatte di piume. La guardò negli occhi per qualche secondo e poi le disse: perchè mi guardi così tanga? (era la storpiatura del nome di mia nonna, bianca, non era inteso come il tanga-mutanda) me le dai 10 lire perfavore? mia nonna senza riuscir a dir nulla gli mise le 10 lire sulle mani che teneva a cucchiaio e cominciò a piangere. Il bambino si dirisse verso il solito negozio in cui andava e scomparve fra la folla. Più avanti venne a sapere che in molti altri lo videro in giorni diversi con quelle ali, mentre andava chiedendo sorridendo qualche spicciolo.

Per lui è un racconto un pò più semplice ma comunque intenso. Da giovane era andato a lavorare in puglia, per costruire un importante zona industriale. Lui e tutti gli altri lavoratori soggiornavano in una specie di hotel/locanda in cui fin dal primo giorno dissero a tutti i presenti di dormire con la luce spenta. Mio nonno era la prima volta che dormiva fuori casa e non se la sentì. La lascio accesa, a mezzanotte in punto si sentì bussare alla porta. Si alzò subito e spense la luce chiedendo scusa, pensando fosse il proprietario che si lamentava. Il giorno dopo mentre faceva colazione chiese a quest'ultimo le direttive riguardo gli orari per tenere accesa la luce, lui gli disse che poteva tenerla accesa anche tutta notte, ma che gli consigliava di spegnerla. Non gli diede altre spiegazioni. Mio nonno dormì nuovamente con la luce accesa e sempre a mezzanotte si sentì bussare. Si alzò, aprì la porta e non vide nessuno. Convinto si trattasse di un burlone il giorno seguente non ne parlò con nessuno, avendo già escogitato un piano per la sera successiva. Luce accesa, attese seduto davanti alla porta lo scoccare della mezzanotte, appena sentì bussare aprì di scatto, non ritrovandosi però nessuno davanti a sè. Il giorno dopo chiese informazioni al proprietario, che gli spiegò semplicemente che non sapevano cosa fare per risolvere questo problema. Probabilmente lo spirito di qualche guardia o simile, che bussava a chi aveva la luce aperta, come segno che era arrivato il momento di dormire.

Spero piaccia. Ah la ripetizione di ''Download in corso'' è voluta. Preso spunto da una pasta sulla wiki.